L’uomo, un cinquantenne romeno, è indagato per simulazione di reato e falso in atto pubblico
Piacenza. Contrario alla relazione della figlia quindicenne, si inventa un rapimento per impedirle di continuarla. La vicenda ha avuto inizio nel cuore della notte fra venerdì 19 e sabato 20 giugno, quando, intorno alle 4:00, un cinquantenne romeno è giunto in questura accompagnato dal fratello. Lì avrebbe raccontato di non aver trovato la figlia a casa al suo ritorno dal lavoro, intorno alle 23:00, e di aver ricevuto notizia dal fratello che la ragazza era stata nell’abitazione fino alle 22:00. Dopo qualche ora di preoccupazioni, avrebbe continuato a raccontare, aveva ricevuto una telefonata intorno alle 2:00 dai rapitori della ragazzina: “stiamo portando tua figlia a Perugia, se vuoi rivederla viva consegnaci 10mila euro”.
Una storia che ha fatto attivare non solo la questura di Piacenza, ma anche i colleghi di Perugia, nel tentativo di mettere in salvo la minorenne; tuttavia, dopo alcune imprecisioni e confusione nelle tempistiche, e dopo essersi fatto sfuggire di conoscere i presunti rapitori, il padre avrebbe confessato la verità, circa dodici ore dopo il suo arrivo in questura. La quindicenne, infatti, si sarebbe innamorata del figlio maggiore di una famiglia di conoscenti ospitata poco tempo prima nella loro abitazione, un ragazzo di 17 anni: il padre non approvava della relazione, tanto da spingerla a fuggire a Perugia insieme al diciassettenne.
Per questa ragione il 50enne avrebbe inscenato un sequestro di persona, nel tentativo di impedire ai due adolescenti di fuggire insieme: per lui è scattata una denuncia per procurato allarme, simulazione di reato, e falso in atto pubblico.