E’ accaduto in una piscina della Val d’Arda. Rischia almeno sei mesi di carcere
Il reato di voyeurismo ha un nome piuttosto complicato. Chi spia o filma altre persone in momenti intimi, in una toilette, da una finestra o nelle docce di una piscina, rischia una denuncia per “interferenze illecite nella vita privata”. Ed è quello che è accaduto ad un istruttore di nuoto a processo in questi giorni per avere filmato di nascosto – in una piscina della Val d’Arda – alcune ragazze sotto la doccia. Nessuna di loro era minorenne, ma una giovane si è accorta dell’occhio nascosto di una videocamera e ha segnalato la cosa alla reception.
La telecamera con le immagini rubate è stata rinvenuta nella sacca dell’uomo sotto accusa, difeso dall’avvocato Franco Livera davanti al giudice Ivan Borasi, proprio negli spogliatoi della piscina.
Secondo l’articolo 615bis del Codice Penale un voyeur che, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente immagini attinenti alla vita privata di una persona in un luogo pubblico, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.