Cadute e risalite. Valentino Rossi ha detto la verità. Ecco le prove

Non c’è etica nella strategia degli spagnoli. Marquez ha corso in Malesia e in Australia solo per svantaggiare Valentino

Cadute e risalite: non penso che esista niente di più romantico ed emozionante, nello sport come nella vita. Penso a Ronaldo, seduto in lacrime all’olimpico di Roma ed un anno dopo ad alzare la coppa del mondo da capocannoniere. Penso a Roberto Baggio, a terra dolorante dopo l’ennesima rottura di un legamento crociato e 62 giorni dopo di nuovo in campo, con Guardiola che gli cede la fascia di capitano e due gol insaccati nella rete della Fiorentina. Penso a Goran Ivanisevic ed alla sua incredibile vittoria a Wimbledon, partendo da una wild card: me lo ricordo in piedi su una sedia a torso nudo e braccia alzate al cielo. Ecco, ieri avrebbe potuto essere il penultimo capitolo di una bellissima sfida in cui il campione in declino, dato da molti per finito dopo i tristi anni sul rosso Ducati, dato vicino al ritiro dopo aver investito e probabilmente ucciso l’amico Simoncelli proprio in Malesia, dato per vecchio al rientro in Yamaha, riesce incredibilmente ad avere la meglio sui suoi più giovani e veloci avversari. Veramente un copione da sogno.
E invece no: abbiamo assistito ad una specie di rissa stradale, emozionante ai primi sorpassi, ma sempre più angosciante – anche nella voce degli attoniti telecronisti – contatto dopo contatto, fino al triste epilogo. Rossi che sembra scalciare e Marquez che cade. Un gesto tremendo, specie nel mondo delle due ruote: un centauro non vuol mai farne cadere un altro. Li sopra si rischia la vita.
Il rischio squalifica non conta, la vera angosciante domanda è: come ha fatto il nostro campione a tradirci, compiendo un gesto così vile?
Ma poi oggi le immagini, fotogramma per fotogramma, ci svelano una realtà differente, che vi invito a visionare (questo il link migliore): i sorpassi di Marquez sono tutti durissimi. E’ vero, Marquez non infrange il regolamento, ma superare e poi rallentare è veramente da vile.

Superare tagliando la traiettoria dell’avversario, urtare in rettilineo, sono manovre veramente da “bastardo”. E’ come se uno giocando a pallone vi desse una gomitata nel costato, e poi un calcio negli stinchi, e poi una ginocchiata nella coscia, e poi un pestone sul collo del piede. In 4 azioni diverse. Valentino è esasperato, si vede, lo fa platealmente vedere mandando Marquez a quel paese. E poi il momento fatidico, Marquez è all’esterno, Valentino allarga la traiettoria e guarda Marquez, probabilmente a voler dire: “ma ti rendi conto di cosa stai facendo?” Lo fa due volte. Poi guarda avanti ed imposta la traiettoria per la curva. E lì Marquez ci prova di nuovo, prova a chiudere la curva e si appoggia a Valentino che, giustamente, allarga la gamba per scrollarselo di dosso.

E Lorenzo cosa fa? Anziché restarsene elegantemente fuori, anche perché è l’unico a trarre vantaggio da questa allucinante situazione, si lancia in critiche allucinanti, veramente indecenti.
Ma forse mai tanto indecenti quanto i toni utilizzati dalla stampa spagnola, o quanto il tweet di Rajoy, primo ministro spagnolo “Nello sport come nella politica non vale tutto”.
Nello sport come nella politica non vale tutto? Ma te lo diciamo noi, che non vale tutto, caro Rajoy. I tuoi piloti si sono evidentemente alleati, questo è chiaro, per svantaggiare Valentino e far vincere il mondiale a uno spagnolo. Il caro Marc ha evidentemente corso in Malesia come in Australia solo ed esclusivamente per svantaggiare Valentino. Un tenuta eticamente indecente. Una tenuta che ci ha portato via il nostro sogno: vedere il campione che si rialza e che compie l’impresa più bella quando nessuno ci credeva più.

Ma nonostante questo, la cosa che più conta è che Valentino non ha scalciato Marquez. Non è stato vile. Ha dato il massimo per coronare il suo sogno, che poi era anche il nostro. Si è avvicinato a Marquez per chiedere “perché?”
Perché, caro Valentino, non tutti sanno perdere. Probabilmente non vincerai la “decima” e non la vincerai perché te l’hanno portata via con la scorrettezza e l’inganno, ma il bene che la gente ti vuole grazie all’emozioni che hai regalato loro quello no, non te lo porteranno via.

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