Dietro la candidatura di Stefano Torre

Nel 1987 Ilona Staller, in arte Cicciolina, entrò in Parlamento grazie a Marco Pannella e a 20.000 voti. La notizia fece il giro del mondo. La famosissima pornostar fece irruzione nella stanza dei bottoni, eletta democraticamente e fu uno sberleffo epocale per la politica di quegli anni. Piaccia o non piaccia, vinse il pensiero e la libertà vera dei radicali.

La candidatura di Stefano Torre mi ricorda quell’episodio. Dietro il suo linguaggio satirico si nasconde – nemmeno tanto a fondo – un messaggio forte e chiaro: “mi sono rotto i coglioni”.

“Mi sono rotto i coglioni dei politici che promettono e poi non fanno niente, spiega lui stesso su Facebook. “Mi sono rotto i coglioni di un mondo nel quale i forti sono sempre più forti ed i deboli sono sempre più deboli. L’attacco che i partiti hanno portato alla dignità delle persone non può più passare inosservato, ed è criminale poiché compiuto in modo consapevole e scientifico.
Prendete il PD, partito di estrema destra nei fatti, che anziché preoccuparsi delle persone e dei loro interessi (ovvero fare quello per il quale ha ricevuto il mandato di rappresentanza dalla gente) ha operato per favorire i grandi potentati economici e mandare fuori servizio l’ascensore sociale.
Ed è un attacco rivolto alla parte più intima delle persone che abbraccia tutto, dalla sfera degli affetti, alla stabilità loro emotiva, alla speranza di un futuro dignitoso.
Lo scorso anno in Grecia ci sono stati 3.500 suicidi tra le persone anziane. Se lo rapportiamo all’Italia, che ha una popolazione molto superiore, i suicidi tra i vecchietti arriverebbero a 29.000, significa che ognuno di noi ne conoscerebbe 3 o 4 in media.
Il trend in crescita della durata della vita si è invertito. Si tratta di un dato demografico, ovvero di un trend che ha bisogno di almeno un decennio per poter essere rilevato, e che avrà bisogno di almeno un decennio per essere invertito.
Il mio programma, triste da spiegare come con le barzellette, è un atto di denuncia e di ribellione.
Non sono un comico né un attore, sono una persona come voi, un imprenditore, con una sua storia ed una capacità riconosciuta da tutti, non sono qui per prendervi in giro ma per indurvi a riflettere, ed in qualche modo, costringere i miei colleghi, che ci tengo a sottolineare, sono tutte brave, anzi bravissime persone, a non cadere nel tranello di promettere ciò che già sanno di non poter mantenere”.

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