Marchetti (LN): “Autismo e disabilità , famiglie in attesa da 21 anni per avere i contributi per l’addestramento dei cani per la pet therapy”

“Si tratta dell’ennesimo caso di una norma scritta e approvata, tuttavia mai applicata. E la cosa è ancor più grave in quanto i destinatari della Legge Regionale 29/97 sono persone svantaggiate. Sono infatti 21 anni che le famiglie di persone portatrici di handicap stanno aspettando il regolamento che dia attuazione alla norma regionale che prevede che la Regione, anche d’intesa con le federazioni delle associazioni delle persone con disabilità, promuova studi, ricerche e progetti relativi all’addestramento e all’utilizzo dei cani di accompagnamento per disabili”. A denunciare questa grave incompiuta della Giunta dell’Emilia-Romagna, è il consigliere della Lega Nord, Daniele Marchetti, che questa mattina ha depositato una risoluzione nella quale impegna l’assemblea legislativa di via Aldo Moro “a definire nel più breve tempo possibile indicazioni operative a livello regionale per quanto riguarda gli interventi assistiti con gli animali (IAA)” si legge nel documento.

“L’utilizzo dei cani di accompagnamento – spiega Marchetti – aiuterebbe notevolmente tutti i disabili, non solo i non vedenti, a vivere un’esistenza più autonoma con evidenti riflessi positivo anche a livello di relazioni sociali, come nel caso di bambini con disturbi dello spettro autistico (Pet therapy). Pertanto è legittimo che, a distanza di 21 anni dall’approvazione della Legge Regionale, i famigliari delle persone diversamente abili ottengano finalmente l’appoggio previsto dal dettato della norma, sino ad ora rimasto lettera morta”.

Le Legge del 1997, infatti, dispone che “la Regione conceda contributi alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale (iscritte nei rispettivi registri regionali) per la realizzazione di progetti e corsi per l’addestramento e l’utilizzo dei cani di accompagnamento dei disabili” sottolinea il consigliere del Carroccio, che chiosa: “Se è vero che dopo 21 anni di attesa è finita la pazienza dei genitori di persone con disabilità, è anche vero che è finito il tempo delle promesse mai mantenute: ora la Regione non ha più scuse, deve immediatamente mettere in campo iniziative concrete”.

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