Furto di orologi da oltre un milione di euro. Si lasciano indietro un borsone di soldi falsi

Fiorenzuola (Piacenza). Dovranno rispondere dell’accusa di truffa cinque individui di origine sinta, di 23, 24, 25, 34 e 41 anni, tutti noti per reati contro il patrimonio e residenti tra Milano, Rovigo e Torino. Secondo quanto sarebbe emerso, circa un mese fa due residenti a Fiorenzuola, padre e figlio, avrebbero deciso di vendere cinque orologi di valore, entrando in contatto, tramite un amico, con un individuo di Firenze interessato alla vendita.

I tre avrebbero poi concordato un appuntamento in un hotel di Parma, lo scorso 28 febbraio, per portare a termine la trattativa ed il pagamento di una somma pari a 1 milione e 400mila euro in cambio degli orologi. L’acquirente avrebbe tuttavia informato di un ritardo la mattina stessa, invitando i due a concludere l’accordo con un amico, giunto poi in hotel in compagnia di una ragazza.

Alla richiesta di vedere gli orologi in privato il figlio lo avrebbe seguito su un’automobile, sulla quale si sarebbe trovato un autista; dopo avere esaminato gli orologi, lo avrebbero invitato a scendere per raggiungere l’acquirente, che stava sopraggiungendo da Firenze, ma appena il giovane sarebbe sceso dall’auto gli sarebbe stato lanciato un borsone mentre il mezzo ripartiva a tutta velocità, con ancora a bordo gli orologi.

Nel borsone sarebbero state trovate numerose banconote false con tanto di scritta “fac-simile”; tuttavia, in seguito ad indagini, sul cellophane che avvolgeva le banconote sarebbe stata trovata un’impronta digitale, che avrebbe permesso, insieme ai filmati delle telecamere ed ai tabulati telefonici, di risalire prima ad un individuo con precedenti specifici, e poi di passare alla denuncia per cinque diverse persone. Ancora non sarebbero stati ritrovati gli orologi rubati, e sono tuttora in corso indagini.

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