Nel cuore di Piacenza, presso il suggestivo PalabancaEventi, si è svolta una mostra destinata a lasciare un segno indelebile nel panorama culturale della città e dell’arte italiana dell’Ottocento: dedicata a Giovanni Carnovali, noto come il Piccio, a 150 anni dalla scomparsa, l’esposizione ha riscosso un successo straordinario, catalizzando l’attenzione di ben 4.500 visitatori tra il 16 dicembre e il 20 gennaio.
Questo evento, aperto al pubblico con ingresso libero e arricchito da un programma che prevedeva aperture nel pomeriggio durante i giorni feriali e anche la mattina nei fine settimana, ha chiuso con un record di oltre 300 presenze solo nell’ultimo sabato, testimonianza dell’incredibile richiamo esercitato dalle opere di Carnovali e dell’organizzazione impeccabile.
Una Sinergia Culturale Unica
La mostra è stata il frutto di una collaborazione senza precedenti tra istituzioni culturali di spicco: la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e la Banca di Piacenza, con il supporto di Mets Percorsi d’Arte, hanno unito le forze per celebrare il Piccio, grazie anche al prestito di un importante nucleo d’opere che ha permesso di delineare a pieno il talento multifacettato dell’artista.
Sotto la guida esperta di Lucia Pini, direttrice della Ricci Oddi, e il coordinamento di Roberto Tagliaferri per la Banca di Piacenza, la mostra ha beneficiato della curatela scientifica di Niccolò D’Agati, offrendo ai visitatori una visione completa ed esclusiva dell’opera del Piccio, supportata da un catalogo agile con contributi di spicco.
Il Fascino Ineguagliabile del Piccio
L’esposizione ha messo in luce la versatilità artistica di Giovanni Carnovali, presentando capolavori che spaziano dalla pittura di ispirazione storico-letteraria al ritratto, dai soggetti religiosi al paesaggio. Tra le opere esposte, il Ripudio di Agar e l’indimenticabile Ritratto di Gina Caccia del 1862 hanno suscitato particolare ammirazione, testimoniando la profonda capacità espressiva e la tecnica raffinata del pittore.
Il percorso espositivo ha avuto il suo punto di partenza nell’opera Rinvenimento di Aminta tra le braccia di Silvia, primo pezzo del Piccio ad arricchire la collezione della Banca di Piacenza, e si è arricchito di altre preziose tele, tra cui il Paesaggio di Brembate e il Ritratto del dottor Giovanni Anselmi, restaurate grazie al sostegno della banca stessa.
Apprezzamento e Prospettive Future
La visita del presidente della Ricci Oddi, Jacopo Veneziani, ha sottolineato l’importanza dell’allestimento e la qualità dell’iniziativa, preludio a future collaborazioni tra la galleria e l’istituto di credito. L’apprezzamento per il gioco cromatico delle pareti e per l’efficacia della collaborazione riflette la volontà di proseguire su questa strada, arricchendo il patrimonio culturale e artistico di Piacenza.
Le visite guidate, curate dalla storica dell’arte Laura Bonfanti e dalla direttrice Pini, hanno rappresentato un momento di approfondimento e condivisione, permettendo a un pubblico variegato, che includeva scuole, associazioni e clienti della Banca di Piacenza, di immergersi nella bellezza e nella storia delle opere del Piccio.
Conclusione
La mostra su Giovanni Carnovali ha dimostrato come l’arte possa diventare un ponte tra passato e presente, coinvolgendo e unendo comunità diverse intorno alla bellezza e alla cultura. Il successo di pubblico e critica conferma il ruolo cruciale delle sinergie culturali nella