Cristina Polledri

Rizzi ospite di Radioschok: il candidato sindaco “spremuto” in un’intervista fuori dagli schemi

«Ti chiami Rizzi, hai tanti capricci?». E’ iniziata così per il professore della Cattolica e candidato sindaco Paolo Rizzi, un’intervista decisamente fuori dagli schemi. Dall’altra parte del microfono c’erano i redattori di Radioshock, esperienza editoriale unica nel suo genere e nata proprio a Piacenza dieci anni fa, nel Centro di salute mentale diretto dal dottor Emanuele Guagnini. Esperienza eccezionale che unisce pazienti e operatori del centro nel lavoro di produzione di interviste di vario genere, tutte caratterizzate dall’assenza dei filtri imposti dalle convenzioni degli organi di informazioni o delle emittenti radiofoniche tradizionali. Interviste impossibili, come quella famosa ai monumenti storici piacentini, che ha stregato la scrittrice e conduttrice televisiva Daria Bignardi tanto da spingerla a invitare tutta la redazione di Radioshock alle Invasioni Barbariche. Ed è stata proprio in quell’occasione che i giornalisti-pazienti hanno potuto spremere con le loro domande l’allora premier Matteo Renzi. Oggi è toccato al candidato sindaco Rizzi, che si è prestato con entusiasmo, divertendosi e rispondendo a tutte le domande. A quella sui capricci, ad esempio, dichiarando la sua passione per la buona cucina ma rivelando che ora, in campagna elettorale, mangia molto meno. Ha parlato della sua passione per lo sport, il ciclismo in particolare, e per il calcio anche se ha ammesso di essere sempre stato un brocco. E quando gli è stato chiesto perché ha deciso di candidarsi, Rizzi ha risposto che in realtà sono stati altri a coinvolgerlo e che all’inizio aveva rifiutato; poi ha cambiato idea: «Ho sempre detto e ripetuto ai convegni che la politica è una chiamata, ecco perché non potevo dire di no ora che la chiamata arrivava a me». Ha ammesso che è dura, comunque, che è un’esperienza difficile e pesante: «E siamo solo in campagna elettorale»; ma che è anche entusiasmante: «Quello che mi dà forza ogni giorno è vedere che c’è tantissima gente con me – ha detto Rizzi – Non me l’aspettavo, non me lo meritavo nemmeno, eppure mi volto e vedo tantissime persone, tantissimi giovani. Questo mi dà molta forza».