Cristina Polledri

Bando periferie, Gori a Piacenza con l’esempio di Bergamo: «Le risorse ci sono e in cambio i tempi dei lavori devono essere certi». Rizzi: «Faremo rinascere un’intera parte di città»

Undici milioni di euro già stanziati e un’intera zona di Piacenza che cambierà volto grazie a un intervento di riqualificazione senza precedenti in grado di restituire ai piacentini aree e strutture abbandonate da anni, degradate, problematiche. E’ il progetto sull’area nord-ovest della città reso possibile grazie al Bando periferie del Governo, grazie al lavoro degli uffici comunali e in particolare dell’assessorato all’Urbanistica guidato da Silvio Bisotti e grazie all’investimento del Consorzio agrario Terrepadane presieduto da Luigi Bisi. Se né parlato oggi in un incontro organizzato proprio nel cuore dell’area in questione, tra il Palazzo dell’Agricoltura e il deposito della Protezione civile di via Pennazzi, a ridosso dei binari della stazione. Tavolo dei relatori e sedie per gli ospiti piazzati ai piedi di cattedrali decrepite in un deserto di abbandono che a breve vedrà l’inizio di un colossale intervento urbanistico ed edilizio in grado di «ricucire la città». Le parole virgolettate sono di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e punto di riferimento all’interno dell’Anci per quanto riguarda il Bando periferie. Con Gori – arrivato a Piacenza direttamente dalla sua Bergamo dove ha discusso proprio del tema periferie con i massimi vertici dello Stato in una due giorni dedicata a illustrare le potenzialità del bando e la sua effettiva concretezza al netto dei tanti dubbi sollevati da una parte della cittadinanza, anche a Piacenza – c’era il direttore del Demanio Roberto Reggi, c’era Silvio Bisotti, assessore comunale uscente all’Urbanistica e c’era il candidato sindaco di Piacenza Paolo Rizzi al quale è andato il sostegno dello stesso Gori. «Toccherà alla nuova amministrazione Rizzi – ha detto – mettere in pratica e dare attuazione a un progetto importantissimo in grado di determinare effetti positivi su tutta la comunità piacentina». Gori ha usato il termine ricucire che è piaciuto molto a Rizzi: «Ricucire parti di città ma non solo, ricucire i rapporti umani, il tessuto sociale, i valori. Sono tutti principi ispiratori del nostro programma elettorale». E tornando al tema della riqualificazione dell’area nord di Piacenza, Rizzi ha sottolineato della virtuosa collaborazione tra Comune e privati, citando Terrepadane come esempio di realtà privata che ha a cuore non solo il suo interesse ma quello della città. Una collaborazione resa possibile, è stato ribadito da Giorgio Gori e da Roberto Reggi, da questa scelta politica del Governo di investire sulle periferie: un investimento da oltre due miliardi di euro in grado di finanziare progetti in tutte le realtà urbane e metropolitane d’Italia. «A dispetto dei dubbi di tanti – ha sottolineato Gori, che ha già ottenuto per Bergamo finanziamenti per 18 milioni di euro – le risorse stanziate sono reali e, come contropartita, il Governo chiede tempi certi di consegna, e si parla di tempi brevi, entro il 2019». Morale, i frutti di questo impegno collettivo – Governo, Comuni, privati – si vedranno a breve e tutta la comunità potrà goderne.

Mobilità, Piacenza città in bici. Rizzi: «Completeremo la ciclabile di Pittolo e la collegheremo a La Verza»

«Completeremo la ciclabile di Pittolo, una delle più belle e frequentate di tutto il territorio». E’ l’impegno preciso che si è assunto il candidato sindaco Paolo Rizzi nell’affrontare uno dei temi più importanti del suo programma: la mobilità. «Il nostro impegno per una mobilità pubblica e privata più efficiente, più sicura e più sostenibile si tradurrà in atti amministrativi concreti» dice. E parlare di mobilità significa, per Rizzi, potenziare il sistema delle piste ciclabili attraverso una miglior sistemazione di quelle già esistenti e la realizzazione di nuove sia all’interno della città sia nelle frazioni. «L’obiettivo – afferma il candidato – è creare una rete di piste e di ciclovie davvero fruìbili e protette». E il punto di partenza, entrando nel concreto, sarà proprio il prolungamento dell’attuale pista ciclabile realizzata dalla giunta Reggi che unisce la città e il parco della Galleana al Borgo Santa Franca. «Come prevedeva il progetto originario – spiega Rizzi – si tratta ora di completare il secondo tronco di questa ciclabile che è tra le più belle realizzate sinora ed è frequentatissima sia da ciclisti sia da persone a piedi. Dovremo collegare l’abitato di Pittolo attraverso un prolungamento lineare di della pista esistente. Si eviterà così di utilizzare, come accade oggi, un tratto stretto e pericoloso di strada veicolare per raggiungere da Pittolo l’inizio dell’attuale pista». Ma non è tutto: Rizzi pensa già alla realizzazione di un collegamento ciclabile tra La Verza e la ciclabile di Pittolo realizzando un percorso protetto lungo l’attuale Strada alla Verza.

Nuove povertà e solidarietà “mirata”, Rizzi visita il Samaritano: «Caritas esempio d’eccellenza». L’idea «Aiutare coinvolgendo attivamente chi è aiutato»

Pensare in grande e progettare il rilancio di Piacenza in chiave moderna implica l’attenzione e la cura nei confronti di chi ha più bisogno. E’ uno dei cardini del pensiero di Paolo Rizzi, candidato sindaco con una storia personale che parla da sola: professore della Cattolica e studioso delle dinamiche economiche del territorio da un lato, ma dall’altro promotore di iniziative sociali impegnato nel volontariato. La cura dei più deboli è quindi un suo must e nel programma di governo della città ha una rilevanza cruciale. In quest’ottica, per conoscere sempre meglio le realtà piacentine impegnate da sempre nel sociale, si inserisce la visita di oggi al centro Il Samaritano della Caritas diocesana. Un centro d’eccellenza che da sempre – come ha spiegato il membro del consiglio Caritas Francesco Argirò che l’ha accompagnato in una visita approfondita – mette al centro la persona e i suoi bisogni per declinare gli aiuti, l’assistenza, la solidarietà. «Oggi i meccanismi sociali sono molto cambiati, anche solo fino a qualche anno fa – dice Paolo Rizzi – Esistono nuove forme di povertà, nuove situazioni di difficoltà che richiedono interventi mirati. In questo la Caritas è determinante e il centro Il Samaritano, con i suoi laboratori, con la falegnameria, con lo shop oltre che con i servizi attivi da sempre, come la mensa per chi ha bisogno, ne è un esempio eccezionale». L’obiettivo di Rizzi è chiaro: implementare sempre di più le forme di collaborazione che già ci sono tra Comune, Caritas e Fondazione, e studiando «azioni sempre più mirate in grado di tamponare condizioni di difficoltà che magari sono solo temporanee». La formula, come già per altri settori del Welfare, è aiutare coinvolgendo i soggetti aiutati, favorendo il loro reinserimento in società nel modo migliore. «A Piacenza abbiamo i servizi sociali che già funzionano benissimo – spiega il candidato – Ma oggi esistono nuove possibilità di sostegno a chi ha bisogno anche grazie a finanziamenti regionali; mi riferisco al reddito di solidarietà, alla casa e mi riferisco all’Emporio solidale, una realtà d’eccellenza che farà da punto di riferimento per coloro che hanno bisogno, a tutti i livelli. Su questi temi si gioca una parte fondamentale del futuro di Piacenza. E non vogliamo essere pronti».

Crescere imparando da chi ce l’ha fatta. Rizzi incontra il sindaco di Mantova, Capitale della cultura 2016

Il rilancio culturale e turistico di Piacenza passa anche attraverso il confronto con chi ci è già riuscito, passa attraverso lo studio dei modelli virtuosi. Ecco perché il candidato sindaco Paolo Rizzi ha deciso di incontrare (lunedì 5 giugno alle 18 in piazzetta Pescheria) Mattia Palazzi, primo cittadino di Mantova, città lo scorso anno è stata dichiarata Capitale italiana della cultura. Un esempio da imitare, una strada da seguire declinando i vari progetti sulla realtà piacentina. Di certo si può fare, dice Rizzi: «Piacenza ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento assegnato dal MIBACT che nel 2016 è andato a Mantova con un grandissimo successo di pubblico».

Un obiettivo primario da raggiungere, secondo il professore della Cattolica; tant’è che l’ha inserito nel suo programma di governo della città attribuendogli un’importanza cruciale: «Vogliamo Piacenza Capitale della cultura 2020 per replicare il successo del Guercino con eventi di rilievo a cadenza annuale ma anche con iniziative popolari a sostegno del commercio nel centro storico e nella periferia della città».

Quello di lunedì con Mattia Palazzi, dunque, è l’incontro «con chi ce l’ha fatta», per confrontarsi, imparare e crescere. «Il nostro approccio è questo – spiega Rizzi – Non dobbiamo vergognarci di imparare dagli altri ma non dobbiamo nemmeno avere paura di osare, di progettare in grande, di volare alto».

Una visione della città che passa anche attraverso il patrimonio culturale piacentino; un patrimonio vastissimo, prezioso e in molti casi ancora poco valorizzato. Un po’ per indole piacentina tendente alla riservatezza e al pudore, dice Rizzi, ma un po’ anche per colpa dello scarso coraggio. La mostra del Guercino, che sta avendo un successo strepitoso, ha segnato un’inversione di rotta già iniziata con le iniziative per Expo 2015. Ma non basta: «Vogliamo fare di più – afferma il candidato – e lo faremo con grandi progetti che qualifichino Piacenza e, di conseguenza, attirino turismo e capitali».

L’appuntamento è dunque per le 18 in piazzetta Pescheria. Saranno presenti il direttore dell’agenzia del Demanio Roberto Reggi, il presidente dell’Istituzione Opera delle mura di Lucca Alessandro Biancalana e Sandro Danese del Lel (Laboratorio di economia locale) dell’Università Cattolica di Piacenza.

Rizzi tra i giovani che hanno scelto di fare impresa: racconti di startupper di successo

Piacenza deve volare alto è uno degli slogan della campagna elettorale di Paolo Rizzi, candidato sindaco del centrosinistra. Volare alto nel senso di «non aver paura di osare, di mettersi in gioco, di rischiare, di pensare in grande». E uno dei migliori esempi possibili di questa visione della vita e, di riflesso, della vita pubblica di un’intera comunità, è fornito – secondo Rizzi – dalle eccellenze imprenditoriali giovanili di cui Piacenza è già ricca ma che devono essere incentivate  e sostenute. Imprese innovative, moderne, dinamiche, tecnologicamente all’avanguardia che ben rappresentano lo slancio che, sempre stando all’idea di Paolo Rizzi, dovrebbe avere l’attività amministrativa e, più in generale, la comunità piacentina. Se n’è parlato l’altra sera al Baciccia nel corso di un evento organizzato dalla lista giovani Piacenza del Futuro a sostegno di Rizzi: la prima lista under 35 della storia piacentina. 

«Abbiamo pensato di organizzare un evento dedicato a una tematica particolarmente cara ai giovani, ovvero il lavoro e in particolare il lavoro di tutte quelle persone che hanno deciso di mettersi in proprio e di mettersi alla prova – spiegano le candidate Elena Bragalini e Irina Vetere, quest’ultima anche giovane startupper – Lo abbiamo fatto con alcune realtà del nostro territorio che riteniamo rappresentative: imprese/startup e un’associazione che è in procinto di costituirsi come startup. Non abbiamo invitato solo aziende appena costituite o per forza aziende formate da persone molto giovani, questo perchè la tematica del lavoro oggi interessa a tutti, non solo ai giovani, e interessa anche quelle aziende storiche che nel corso degli anni hanno talvolta reinventato il loro prodotto o servizio o hanno sviluppato nuovi rami d’azienda».

Ai giovani imprenditori, di fronte a una folta platea, è stato chiesto come il Comune abbia interagito con loro nella creazione delle rispettive imprese e le testimonianze hanno ben impressionato i presenti: sono tanti ad aver usufruito della rete che il Comune ha contributo a creare e il candidato Paolo Rizzi – come annunciato nella stessa serata – si prefigge di migliorare e portare avanti nei prossimi anni. 

Gli interventi

1.HAMBURGHERIA A KM VERO – EUGENIO POISETTI

L’Hamburgheria Km Vero è nata nella primavera del 2014 da un’idea di Eugenio Poisetti che ha ricercato un prodotto territoriale, sostenibile e di qualità. I piatti sono realizzati con semplicità, rigore, materie prime di alta qualità, uniche per identità, specificità e provenienti da una filiera di produzione rintracciabile: il Km vero. In questo modo Eugenio può creare i suoi hamburger con diverse qualità di carne e con numerosi ingredienti offrendo sempre un’ottima qualità. Dopo aver studiato anche la sostenibilità economica dell’impresa, senza lasciar nulla al caso, ha aperto il suo esercizio aprendo non un fast food, ma un negozio di artigianato degli hamburger.

2. SMART CITY AND BUILDINGS SRL- GREGORY KEBLE

Smart City and Buildings S.R.L. (enunciabile anche SCnB S.R.L.) è una start up innovativa che sviluppa progetti, prodotti e servizi complessi di governance ed innovazione sociale in ambito energetico ed ambientale, fornendo assistenza tecnica e consulenza agli enti pubblici ed ai privati sull’adattamento climatico e sulla resilienza dei territori.

3. Il Poggiarello Cosmetici – ELISA NEGRI

È il 1980 quando le famiglie Ferrari & Perini tirano fuori dal cassetto un sogno e con Cantine 4 Valli danno vita a il Poggiarello, azienda vitivinicola incastonata tra le colline piacentine vocate alla produzione del vino di qualità. Il sogno oggi è un’azienda affermata a livello internazionale, in continua crescita ed evoluzione. Da questa esperienza, ma soprattutto dalla vita vissuta a stretto contatto con uva e vigne, nel 2012 nasce Il Poggiarello Cosmetici, progetto di cosmetica naturale che combina le potenzialità curative dell’uva e le sue possibilità d’impiego al di là del vino.

4. Officine Baco-PIETRO SACCARINI E PAOLO TACCHINARDI

Officine Baco è un’associazione culturale esistente dal 2015 che si occupa di formazione sulle tecnologie tipiche della digital fabrication come stampa 3D, elettronica open source e taglio laser. Dalla sua apertura collaboriamo con Urban Hub Piacenza per quanto concerne la gestione della Maker Room e nello sviluppo di progetti innovativi per le aziende del territorio.

Posti di lavoro, la formula di Rizzi: «Start-up innovative, sostegno alle pmi e una struttura di marketing che renda attrattiva Piacenza»

Da sempre Piacenza soffre della carenza di opportunità di lavoro qualificato per i suoi giovani laureati e diplomati. Un problema che si è accentuato negli anni della crisi, con un divario tra la nostra possibilità di offerta di posti di lavoro e quella, ad esempio, milanese che si è incrementato ulteriormente.

Un tema cruciale, secondo il candidato Paolo Rizzi, che è economista e come professore della Cattolica studia da anni le dinamiche piacentine. «La nuova amministrazione – afferma – in collaborazione con le università, le imprese e i cittadini (Piacenza città della quadrupla elica), dovrà creare le condizioni per attrarre nuovi investimenti dall’esterno e per avviare nuove imprese ad elevato contenuto di innovazione, soprattutto da parte dei giovani».

I posti di lavoro nascono così, secondo il candidato sindaco: creazione di nuove imprese, sostegno alle imprese esistenti e attrazione di capitali e realtà imprenditoriali dall’esterno. Una formula valida in generale e che, calandola sul territorio, necessita di tutte le azioni possibili da parte delle istituzioni, Comune compreso; azioni che, da un lato semplifichino la vita a chi fa impresa riducendo la burocrazia e dall’altro vadano nella direzione di un sempre maggiore collaborazione con le associazioni di categoria, con gli enti di formazione, con le scuole, le università e, naturalmente, le singole imprese. «Esistono già progetti virtuosi di alternanza scuola-lavoro – dice Rizzi – Il Comune dovrà contribuire a mettere ordine, a coordinare in modo da aiutare le imprese del territorio ad assumere i nostri giovani». Il punto d’arrivo è proprio questo. Ma per arrivarci, sostiene Paolo Rizzi, sarà determinante pensare a una struttura di marketing territoriale sempre più competitiva e che abbia una strategia con un focus specifico sull’attrattività del nostro tessuto imprenditoriale: «Dovremo rendere Piacenza sempre più appetibile – sostiene Rizzi – in modo da non perdere occasioni ma, al contrario, si riesca a crearne di nuove».

Il turismo, sempre in quest’ottica, giocherà un ruolo determinante, secondo il candidato sindaco Paolo Rizzi: «Dovremo qualificare sempre meglio la nostra vocazione turistica sull’onda di esperienza virtuose come quella, attualissima, del Guercino. Piacenza può e deve essere un territorio che merita di essere visitato e sul quale vale la pena investire». Una spinta al turismo arriverà anche dall’inserimento di Piacenza, con Parma e Reggio, nel cosiddetto modello DMO o destinazione turistica di area vasta, che va nella direzione della gestione coordinata di tutti i punti di forza dei territori a cui fa riferimento.

La Piacenza del Futuro LIVE MUSIC

La campagna elettorale è entrata ufficialmente nel vivo. Tutti sono indaffarati con banchetti, incontri pubblici e distribuzione di volantini. L’1 Giugno abbiamo deciso di prenderci una piccola pausa, vogliamo fare festa inaugurando il Point della lista giovani “Con Rizzi la Piacenza del Futuro” in Piazzetta Plebiscito. Sono stati invitati dei superospiti della musica piacentina come Simone Fornasari, Giuseppe Libè, Alessandro Zanolini e Alessandro Colpani. Dalle 21 30 si mangerà, si berrà e soprattutto si canterà!

Lo stesso programma di Paolo Rizzi prevede una sezione speciale per la valorizzazione della musica in città con l’ “Estate culturale” per far conoscere ai cittadini e ai turisti, attraverso arte, letteratura, musica, cinema, teatro e danza, luoghi storici nuovi recuperati e da recuperare come l’ex Lab Pontieri, e la chiesa del Carmine e per portare la cultura anche in periferia (es. frazioni e polo logistico in cui sarà possibile coinvolgere nelle iniziative culturali i soggetti economici attivi su questa parte del territorio cittadino ). Queste future iniziative saranno anche occasione di promozione per alcune realtà musicali di eccellenza, scolastiche e professionali, attive da anni nella città e sul territorio”.

L’evento di oggi sarà solo un aperitivo di quello che potrà essere il futuro della musica a Piacenza.

Ambiente, Rizzi firma il manifesto “La città futura” con l’ex ministro Edo Ronchi

Paolo Rizzi ha firmato il manifesto “La città futura” promosso da Edo Ronchi, ecologo, ex ministro dell’Ambiente e oggi presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile nonché uno degli estensori del manifesto in questione. Un manifesto della Green economy che segna il passo in uno dei grandi temi sui quali si giocherà la vivibilità dei centri urbani nei prossimi anni. Una firma, quella del candidato sindaco Rizzi, che vuole rappresentare in modo inequivocabile la grande attenzione all’ambiente contenuta nel suo programma di governo della città. Firma che è avvenuta alla presenza dell’ex ministro Ronchi (il primo in Italia ad aver regolamentato la materia dei rifiuti con l’omonimo, famosissimo decreto) arrivato a Piacenza nel pomeriggio e invitato a un convegno dedicato al tema in questione e tenutosi a Borgo Faxhall, luogo simbolo della Piacenza del futuro perché proprio in quell’area è prevista una delle più importanti rivoluzioni urbanistiche in chiave green della storia piacentina. All’incontro erano presenti, oltre a Edo Ronchi e Paolo Rizzi, l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, che ha fatto da moderatrice, e l’assessore comunale all’Urbanistica Silvio Bisotti.

«Nel nostro programma l’ambiente è uno dei temi fondamentali – ha sottolineato Rizzi – Parliamo del traffico in centro e non solo, dell’aria pulita, delle piste ciclabili, parliamo del teleriscaldamento che ridurrà l’inquinamento in modo sensibile nella nostra città». E ancora: «Parlare di città del futuro, termine che rimanda alla nostra lista giovani Piacenza del Futuro, e parlare di questo manifesto importantissimo significa accogliere un modo completamente diverso di vedere la città, dove l’ambiente e la salute sono al primo posto. Piacenza si-cura, perché deve curare l’ambiente e allo stesso tempo lo sviluppo e il lavoro».

«Le città vivono da tempo problemi ambientali – ha detto l’ex ministro Ronchi – dal clima alla qualità della vita, del benessere. Problemi che diventano anche problemi sociali. Questi problemi possono diventare una spinta per la conversione delle città in chiave green. E la chiave green è un’occasione sia di nuovo benessere sia di riqualificazione e rigenerazione urbana. Piacenza, che ha già avviato alcuni progetti interessanti, potrebbe essere una città guida delle green cities italiane».

Paola Gazzolo ha parlato del “passo green” che la Regione Emilia Romagna sta tenendo ormai da tempo: «Lo ha fatto, ad esempio, con la prima in Italia sull’economia circolare ma anche con una pianificazione molto “sfidante”, dal piano rifiuti al piano dell’aria, al piano forestazione, al recente piano energetico e guardando a una legge di prossima approvazione sul consumo di suolo a saldo zero». «Sono grandi sfide – ha concluso l’assessore regionale – che chiamano le singole comunità a una maggiore attenzione green. E vogliamo che Piacenza sia la più bella delle città green dell’Emilia Romagna».

L’assessore Silvio Bisotti è intervenuto parlando prima di tutto del luogo in cui si è svolto l’incontro e facendo riferimento ai grandi progetti portati avanti dall’amministrazione uscente, progetti che sbocceranno con la prossima amministrazione («guidata senz’altro dal nostro candidato Paolo Rizzi», ha detto) ma che sono stati studiati, ragionati e pianificati in questi anni. Un’amministrazione che ha puntato moltissimo sulla rigenerazione urbana, ha proseguito Bisotti, in chiave moderna in modo da rendere «Piacenza sempre più bella». E tornando a Borgo Faxhall, Bisotti l’ha definito «un luogo simbolo di un rallentamento che la nostra città ha avuto in questi anni con riferimento a quella che è la porta di Piacenza per chi viene da fuori. Un progetto di rilancio che si è fermato per troppo tempo e che noi, con sforzo non certo modesto, abbiamo riattivato. Ci sono progetti già attivati, con lavori già iniziati, che cambieranno il volto di questa parte di città. Progetti già finanziati grazie anche al bando periferie che consentirà l’arrivo di 6 milioni di euro per far rinascere questa zona».

Rizzi: «Bonus fiscale per la nascita del primo figlio e “baby kit” per neogenitori»

«Migliorare la qualità della vita a Piacenza puntando sui giovani, sulla famiglia, sulla nascita dei bambini». Il candidato sindaco Paolo Rizzi, economista e professore della Cattolica, ne è fortemente convinto e fin da subito ha voluto porre le agevolazioni alle coppie che decidano di avere un figlio come condizione base della sua attività di governo. «Piacenza deve continuare a crescere anche di popolazione – dice – Questa è la prima condizione per avere uno sviluppo sostenibile». Ecco il motivo per il quale, aggiunge, «nella prossima amministrazione cercheremo in ogni modo di rendere più facile la vita delle famiglie, in particolare delle giovani coppie». In concreto l’idea è quella di introdurre un bonus fiscale per il primo figlio sull’addizionale Irpef con esenzione per le fasce a basso reddito. Ma non solo. Si sta pensando anche a un “baby kit” da mettere a disposizione delle coppie di neogenitori: un gesto simbolico, come avviene in altri paesi europei, per fare ulteriormente capire l’importanza che il Comune attribuisce alla nascita dei bambini.

Sanità, i medici chiedono un nuovo ospedale. Rizzi: «Occasione unica. Candiderò Piacenza a polo di riferimento per l’Emilia Nord»

La sanità piacentina sta diventando uno dei grandi temi per il futuro della città e necessariamente uno dei temi più sentiti in questa campagna elettorale. Il candidato sindaco Paolo Rizzi ha avuto fin da subito una posizione chiara e netta: a Piacenza è necessario un nuovo ospedale. Una posizione che si è rafforzata nel corso dei vari incontri con medici e operatori sanitari nelle ultime settimane. Incontri nei quali sono emerse esigenze precise alle quali un ospedale moderno in una città capoluogo di provincia non può non adeguarsi.

«Oggi, grazie agli stanziamenti della Regione, esiste la concreta possibilità per Piacenza di avere una nuova struttura ospedaliera – dice Rizzi – Una possibilità che si traduce in una duplice, grande opportunità per la comunità piacentina, e non solo per quella della città capoluogo. In primo luogo perché un nuovo ospedale, un ospedale moderno e tecnologicamente avanzato, un ospedale che non sia in pieno centro storico, consentirebbe di far crescere il nostro sistema sanitario attirando professionalità e competenze. In secondo luogo perché la città potrebbe tornare in possesso degli spazi di via Taverna, spazi storici e bellissimi, che potrebbero essere ripensati a vantaggio di tutti i piacentini, anche di coloro che vivono nella zona».

Una posizione, quella di Paolo Rizzi, voce isolata tra quelle di tutti gli altri candidati, che oggi ha trovato un riscontro qualificato negli interventi fatti dai clinici durante un affollatissimo incontro in Sala Colonne, nel vecchio complesso ospedaliero di via Taverna. «Se l’ente pagante mette sul tavolo 250 milioni di euro ci vuole un bel fegato a dire di no» ha esordito il professor Luigi Cavanna, primario di Oncologia dell’ospedale di Piacenza. «Forse è qualunquista come pensiero – prosegue – ma voglio essere onesto e dirlo, perché lo penso davvero». Ed è poi entrato nel merito della questione nuovo ospedale partendo da alcuni dati che rivelano quanto sia cambiata la situazione piacentina in tema di sanità: ogni anno ci sono 28mila ricoveri, 180mila giornate di degenza, 700mila accessi ambulatoriali. Il che, tradotto in persone, significa che ogni giorno 3.400 cittadini e 1.000 professionisti accedono al nostro ospedale. «Questa che ci si presenta oggi – prosegue Cavanna – è un’opportunità unica per tutta la comunità piacentina, città e provincia. Le terapie stanno cambiando, stanno cambiando le cure e le strutture si devono adeguare».

E’ l’opinione di un clinico che si è presentato in pubblico con il camice bianco, e non l’opinione di un politico. E come Cavanna la pensano tanti altri stimatissimi medici dell’ospedale come Daniele Vallisa, primario di Ematologia, come Fabio Fornari primario di Gastroenterologia ed Epatologia, e tanti altri. Senza contare, naturalmente, il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino.

«Vogliamo che la sanità piacentina sia un riferimento in regione e nel resto d’Italia – afferma quindi il candidato Paolo Rizzi – Vogliamo che i nostri cittadini abbiano le cure migliori, offerte dai professionisti più preparati. Vogliamo che il nuovo ospedale sia la casa delle eccellenze».

Nel 1992 sono nati a Piacenza il laboratorio di immunogenetica, presso il servizio trasfusionale, e il registro dei donatori di midollo osseo. A Piacenza si identifica la compatibilità tra paziente e donatore per il trapianto di cellule staminali, si studiano le mutazioni delle leucemie acute, si eseguono l’analisi del chimerismo post-TMO e dei geni KIR. Piacenza e Bologna sono gli unici due centri che operano secondo tutti gli standards di accreditamento E.F.I. (European Federation for Immunogenetics) e che possono contare sul registro IBMDR dei pazienti per l’accesso diretto alla ricerca del donatore.

Prosegue Rizzi: «Il nostro Centro trapianti di midollo osseo, che ha eseguito il primo trapianto autologo nel 1999, é certificato JACIE, il massimo livello di accreditamento riconosciuto in Europa: in regione solo Modena e Bologna hanno le stesse certificazioni di Piacenza. Per questa e per le altre eccellenze che ci caratterizzano, candido la nostra città a polo di riferimento per l’Emilia nord e garantisco il massimo impegno affinché la Regione riconosca il nostro livello di qualità e dia merito alla professionalità di tutti quegli operatori sanitari che ci rendono orgogliosi con il loro studio, la loro ricerca, il lavoro quotidiano a difesa della nostra salute».