In un avamposto d'alta quota, verso la fine della prima guerra mondiale, un gruppo di militari combatte a pochi metri di distanza dalla trincea austriaca, "così vicina che pare di udire il loro respiro". Intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo, la paura, la stanchezza, la rassegnazione. E gli ordini insensati che arrivano da qualche scrivania lontana, al caldo. Ordini telefonati che mandano i soldati a farsi impallinare come tordi.
Cantando dietro i paraventi
Un giovane studente occidentale - in un ambiente estraneo al suo contesto abituale - a causa di un fraintendimento di indirizzo, viene condotto in un luogo fuori mano, in un teatrino-bordello per clientela in cerca di forti, trasgressive, emozioni. Appena varcata la soglia del portoncino illuminato da una lanterna cinese, ecco che viene subito introdotto alla esplicita realtà delle libere seduzioni. Tuttavia, allo sconcerto iniziale, a poco a poco e magicamente si sovrappone l'incanto della rappresentazione, fino a suscitare suggestioni e abbandoni da confondersi con il sogno.
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