Sin da giovane emergeva il suo talento e la sua vena narrativa, ora affermazione che sancisce la sua crescita come autore
“Quella di Gabriele è una vocazione naturale. Già dalle scuole superiori emergevano il suo talento e la sua ottima vena narrativa, una strada che ha coltivato dopo la laurea in Lettere e che lo ha portato ad inserirsi nel mondo letterario con una serie di collaborazioni che hanno messo in luce le sue doti ma anche, di riflesso, la nostra città. Questa affermazione che lo vede nella rosa dei 18 candidati del Premio Strega è un’ulteriore tappa di un percorso che parte da lontano e che ha avuto la sua genesi a Piacenza”.
Sono parole piene di soddisfazione quelle dell’assessore alla Cultura e candidato sindaco del centrosinistra Paolo Dosi alla notizia della candidatura di Gabriele Dadati, con il suo “Piccolo Testamento”, nella ridda dei finalisti al Premio letterario Strega.
Dadati ha pubblicato due libri per la casa editrice Berti – di cui lo stesso Dosi era responsabile – si tratta di “Catene di smontaggio” e l’antologia “I denti di Babbo Natale sono bianchi”. Dosi, che ha visto crescere letterariamente Dadati, ha espresso in una nota inviata all’autore “viva e sincera soddisfazione” augurandogli i migliori auguri in vista della competizione che dal 1947 è sinonimo dell’eccellenza letteraria italiana e che quest’anno vede un autore che ha coltivato il suo talento nell’ambito letterario piacentino.