Ridimensionate le accuse contro gli ultras del Bari

Convalidati i cinque arresti per il saccheggio nel bar ma l’accusa passa da rapina a furto

Sono stati convalidati gli arresti dei cinque ultras bel Bari arrestati sabato mattina per uno degli episodi di violenza che hanno caratterizzato quella giornata nera (bar saccheggiati, vetrine infrante, auto distrutte, poliziotti feriti). In particolare i cinque pugliesi dovevano rispondere dei fatti avvenuti nella caffetteria Sant’Ambrogio: rapina aggravata, lesioni e, per quanto riguarda uno di loro, anche resistenza a pubblico ufficiale. Arresti convalidati ma il gip Gianandrea Bussi ha ritenuto di derubricare l’accusa di rapina impropria aggravata in quella meno grave di furto aggravato. Uno dei cinque giovani, inoltre, (Domenico Zingaro, 19 anni, incensurato, assistito dall’avvocato Massimo Corso di Piacenza) è stato giudicato completamente estraneo ai fatti ed è stato rimesso in libertà. In libertà anche Saverio Decandia, 18, Artemisio Gagliardi, 31, e Salvatore Capozzo, 27, ma per loro è stato disposto l’obbligo di firma. Per il quinto ultrà, Domenico Savarese, 31 anni, già pregiudicato, anch’egli difeso dall’avvocato Corso, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Tutti hanno risposto alle domande del gip al quale hanno fornito una versione diversa dell’episodio: la colluttazione con il cliente albanese (poi finito all’ospeale con 15 giorni di prognosi) sarebbe avvenuta, ma non a scopo di rapina bensì per “disarmare” l’albanese stesso il quale stava affrontando i tifosi con un piede di porco. Lo straniero – va ricordato – era intervenuto per difendere e aiutare la giovane barista rimasta sola durante il saccheggio della caffetteria.

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