Campagna lesbo nelle scuole. La Sinistra Giovanile risponde all’On. Bertolini

La campagna della sinistra giovanile nelle scuole di Modena continua a far discutere

La campagna gay-lesbo nelle scuole di Modena continua a far discutere. L’on. Bertolini di Forza Italia ha duramente criticato la ”propaganda omosessuale” nell’ambito delle scuole della città emiliana, e la Sinistra Giovanile ha risposto con un comunicato piuttosto duro. ”Se la Bertolini, esattamente come i fanno i bambini davanti ai fumetti, invece di limitarsi a guardare le figure, avesse compiuto lo sforzo di leggere anche i testi della nostra campagna, si sarebbe accorta che i temi affrontati sono ben lontani da quell’enorme male che lei indica. (Ri)creazione della specie affronta i tanti diritti della persona, indipendentemente dalle preferenze sessuali, nella sempre piu’ complessa e multiforme societa’ contemporanea. Nelle nostre cartoline non c’e’ nessuna volonta’ di ‘eleggere modelli di vita per i diritti civili’ ne’ di ‘distruggere le fondamenta del paese’, bensi’ la voglia di trattare temi seri e quotidiani quali l’ immigrazione, la liberta’ all’affettivita’, i Pacs, la liberta’ dell’accesso tecnologico, il diritto all’ informazione e al sapere. Abbiamo voluto raccontare il complesso reticolo di bisogni e diritti che caratterizzano le giovani generazioni. Non c’e’ alcuna volgarita’ nelle nostre fotografie, non c’e’ nessuna indecenza nella nostre didascalie. Il ‘moralismo un tanto al chilo’ e’ tutto nelle parole dell’ on. Bertolini, che diventano ipocriti quando dichiara di ‘non voler far oggetto di pregiudizio’ le coppie di fatto, omosessuali ed etero, che Lei stessa ha appena discriminato”.

Nei manifesti della campagna sui diritti civili di cui tanto si sta discutendo si vedono due ragazze, presumibilmente lesbiche, ritratte in varie circostanze.

Su un divano mentre si abbracciano, davanti allo schermo di un computer portatile, mentre una aiuta l’altra a indossare un vestito. Immagini di quotidiana vita insieme. Difficile vederci qualcosa di scandaloso.

Ma l’on. Bertolini aveva espresso durissime critiche: «Non c’è da stupirsi se l’Italia è ai primi posti del mondo per denatalità, maleducazione, scarsa qualità dell’istruzione, se la sua cultura è spesso autoreferenziale, partigiana e non esce dagli stretti confini nazionali, se l’amoralità dilaga, insieme al disinteresse, in particolare fra i giovani, per tutto ciò che esula dalla sfera dell’edonismo. Tutto questo è il frutto della cultura della sinistra postsessantottina, che si è infiltrata in tutti i gangli della vita pubblica e culturale, minando i valori ed i principi alla base della nostra civiltà e della nostra società. La sinistra sta giocando drammaticamente sugli equivoci, scambiando la libertà dell’individuo per la licenza di contravvenire a tutte le regole etiche e morali del vivere civile e sociale. Qui non si fa del moralismo un tanto al chilo, ma non possiamo lamentarci delle culle vuote, degli anziani abbandonati dalle famiglie, del bullismo avanzante e di tutti i problemi psicologici e sociali in preoccupante crescita, soprattutto fra i giovani, se gli propiniamo come “normali”, ed anzi all’avanguardia, modelli di vita che obiettivamente non lo sono. La storia dell’umanità si fonda sull’unione fra un uomo ed una donna, che perpetua la specie ed attorno a questo nucleo gira tutto il resto. Cambiare forzatamente questo nucleo non farebbe che decretare la fine di una società. Di certo nessuno vuole privare gli omosessuali di ogni diritto di convivere, né si vuole farli oggetto di alcun pregiudizio, ma di certo è un gravissimo errore eleggerli a modello di vita per i diritti civili.»

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