Confessione online a Pavia. Si tratta di una bufala

Le testate nazionali avrebbero preso un colossale granchio

La notizia era stata data dal Corriere della Sera, dall’Unità, dal Quotidiano Nazionale, dai telegiornali. E con dovizia di particolari. A Pavia due sacerdoti avrebbero attivato un servizio di confessioni online, con tanto di sistema di login e password, breviario delle colpe, e calendario per ritirare l’assoluzione direttamente in chiesa. I presunti colpevoli, don Gianfranco Poma e padre Franco Tassone, hanno subito smentito categoricamente la notizia. Sarebbe tutto un disguido, forse dovuto a qualche collega che avrebbe male interpretato le reali intenzioni dei due sacerdoti.

Sul blog ‘Passi nel deserto’ si possono leggere stralci e riflessioni dall’intervista radiofonica di don Franco. ”La Chiesa non può e mai si sognerebbe di istituire una forma di confessione on line. E sarebbe ingenuo per non dire stupido pensarlo. Quello che è ovvio però è che la Chiesa ha il compito di incontrare più persone possibili, e di dialogare con tutti. Sicuramente rendendosi disponibili, attraverso il maggior numero di strumenti possibili, all’ascolto. E tra questi "nuovi strumenti" c’è anche quello di Internet e dei nuovi media. Ovviamente tali media non possono sostituire la Confessione che è e rimane un sacramento, ovvero un modo vero e concreto attraverso il quale il cristiano può "incontrare" Cristo, il suo amore, il suo perdono. E l’incontro non può che essere – appunto – personale, fisico, complesso, multi-emozionale”.

Potrebbe interessarti

arte e sostenibilità Arte Laguna Prize sostenibile

Arte e sostenibilità. Un approccio olistico catalizzatore di cambiamento

L’intersezione tra arte e sostenibilità rappresenta un campo fertile di esplorazione e innovazione, dove gli …