Sciopero dei giornalisti il 21, 22 e 23 dicembre

A scioperare saranno i giornalisti di agenzie, web, uffici stampa pubblici e privati e stampa per impedire l’uscita dei giornali venerdi’, sabato e domenica

La Fnsi ha proclamato tre giornate consecutive di sciopero dei giornalisti per il 21, 22 e 23 dicembre. Pubblichiamo il comunicato ufficiale: ”Il Sindacato dei giornalisti e’ costretto a una nuova, durissima, iniziativa di sciopero e di protesta contro l’intransigenza degli editori della Fieg e dell’Agenzia per i contratti nel pubblico impiego Aran che continuano a rifiutare i tavoli contrattuali. La Fnsi sottolinea la gravita’ di vertenze contrattuali che determinano una situazione nel settore dell’informazione al limite dell’emergenza democratica. Gli editori della Fieg non solo respingono i pressanti inviti del ministro del Lavoro ad aprire il negoziato e ignorano i pressanti appelli provenienti dalle istituzioni, dalla societa’ civile, dal mondo della cultura e dello spettacolo e dall’opinione pubblica, ma minacciano la disdetta del contratto vigente e mettono a serio rischio la previdenza autonoma di categoria e tutte le forme di tutela dei giornalisti".

La Federazione della Stampa "sottolinea la grande unita’ e determinazione della categoria, dimostrata dalle iniziative di protesta nazionali e aziendali, come lo sciopero delle firme, le astensioni aziendali e le forme di applicazione rigorosa del contratto vigente. Gli editori della Fieg si assumono per intero la responsabilita’ della piu’ dura azione sindacale nazionale mai proclamata dalla Fnsi. Nello stesso momento in cui annunciano uno sciopero di tre giorni consecutivi, che determinano l’assenza dei giornali dalle edicole per ben cinque giorni, la Fnsi rinnova la propria disponibilita’ ad aprire immediatamente, senza pregiudiziali, il negoziato contrattuale ed a partecipare a tutti i tavoli di confronto proposti dal ministro del Lavoro Damiano sulla previdenza, sul mercato del Lavoro, sulla precarieta’ e sugli ammortizzatori sociali dei giornalisti e a quelli annunciati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Levi sulla riforma dell’editoria".

La Fnsi si dice "disposta a collaborare con tutte le aziende del settore della comunicazione e con il governo per dare un assetto pluralista ed equilibrato ad un settore che si trova al centro di profonde trasformazioni. Occorre pero’ che sia garantita l’indipendenza dei media e del giornalismo, la dignita’ delle colleghe e dei colleghi dipendenti, autonomi e freelance, e che sia delineato un futuro certo del sistema di tutele previdenziali e sanitarie della categoria. Allo stesso tempo, il sindacato dei giornalisti chiama alla protesta i giornalisti degli uffici stampa della pubblica amministrazione e delle aziende private per l’assenza di regole definite nel settore, nonostante la legge 150 approvata sei anni fa preveda esplicitamente il diritto alla contrattazione".

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