Riforma della tv pubblica. La Rai e il rischio spezzatino

Secondo il progetto Gentiloni la Rai sarà divisa in tre società e una fondazione

La televisione pubblica italiana è ad una nuova svolta. Secondo il piano del ministro delle Comunicazioni Gentiloni la Rai sarà divisa in tre società e una fondazione (con un Cda di sei membri di cui quattro di nomina parlamentare e due nominati dalle Regioni, che durano in carica sei anni ma i cui due terzi vengono rinnovati ogni due). Le tre società si occuperanno una della rete, due del prodotto. QUanto al canone, questo servirà per finanziare interamente una delle tre società legate al prodotto. Secondo quanto riportato dall’ANSA, il presidente della commissione di Vigilanza, Mario Landolfi, intravede il rischio di uno "spezzatino" e di una "svendita" della tv pubblica. ”Di solito – ha detto Landolfi incontrando i cronisti nella sala stampa di Montecitorio – quando il Governo vuole riformare un settore presenta un articolato, un progetto di legge. Qui, invece, si apre un dibattito il cui fine ultimo è lo spezzatino della Rai, la svendita a qualcuno. Questo mi sembra il succo politico dell’ operazione”.

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