Per favore… non mordermi sul collo

Prosegue al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza il laboratorio sul linguaggio cinematografico, a cura di Letizia Bellocchio

Un professore e il suo assistente si recano in Transilvania per studiare il fenomeno del vampirismo ma torneranno vampirizzati. La prima e la migliore parodia del genere, “Per favore”¦ non mordermi sul collo” di Roman Polanski, è il film che sarà analizzato nel corso del prossimo incontro del laboratorio sul linguaggio cinematografico curato da Letizia Bellocchio e dedicato quest’anno a “I Vampiri tra letteratura e cinema”. Seconda edizione del ciclo “Cinema e Letteratura”, il progetto si inserisce nel programma “InFormazione Teatrale 2007″ curato da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Appuntamento venerdì 16 marzo alle ore 9.15 al Teatro Comunale Filodrammatici. Del 1967, “Per favore”¦ non mordermi sul collo” si snoda attraverso una lunga serie di trovatre esilaranti, assemblate con il gusto infantile per il divertimento puro. Le citazioni cinefile (Bela Lugosi, Dreyer) sono prive di intellettualismo e funzionali alla narrazione. Scenografia (Wilfred Shingleton) e fotografia (Douglas Slocombe) fanno a gara per costruire quadri memorabili, ora evanescenti ora accesi, in perfetta sintonia con il clima fantastico della storia. L’atmosfera horror è adeguatamente sottolineata dalla musica di Krysztof Komeda, che spesso si scioglie in accordi irresistibili, come quelli che ritmano la sequenza del balletto vampiresco. Soggetto e sceneggiatura sono di Roman Planski e di Gérard Brach. Il professore è è Jack Mac-Growan, il suo assistente lo stesso Polanki, la ragazza vampirizzata Sharon Tate, allora moglie del regista.
L’incontro dedicato a “Per favore”¦ non mordermi sul collo” si articolerà in un’introduzione al film, nella visione e nell’analisi di alcune sequenze funzionali ad individuare affinità e differenze tra testo letterario e filmico. Destinatari, gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e superiori.

Il laboratorio “I Vampiri tra letteratura e cinema” ha preso il via il 1° marzo con una lezione propedeutica dedicata ad una panoramica sugli adattamenti cinematografi di testi letterari incentrati sui Vampiri. Gli studenti hanno poi analizzato il lungometraggio “Nosferatu il vampiro” (1922) di Friedrich Wilhelm Murnau. Il prossimo appuntamento, previsto per venerdì 30 marzo, sarà dedicato a “Dracula di Bram Stoker” (1992) di Francis Ford Coppola.

Murnau e Coppola, in modi diversi, adattano per il grande schermo il romanzo epistolare di Bram Stoker mentre Polanski scrive con Gérard Brach una sceneggiatura originale che, parodiandolo, attinge a piene a mani dal “˜genere Vampiri’.

Oggetto di analisi del percorso formativo i rapporti tra i testi filmici e la fonte letteraria o la tradizione in cui si inseriscono e la storia del linguaggio cinematografico sia muto (Murnau) che audiovisivo (Polanski e Coppola).

Il laboratorio intende fornire strumenti utili a decodificare il linguaggio filmico e soprattutto a individuare le modalità di rappresentazione e narrazione di cui si avvale il cinema quando traduce sullo schermo opere letterarie. Il tema del percorso, inoltre, è oggi è molto attuale in quanto si sente spesso parlare di vampiri: la fiction, la letteratura, gli stessi media ci propongono storie di “revenants” più o meno attuali, ma tutte queste storie affondano le loro radici in antiche paure dell’uomo, remoti tabù che ancora oggi ritroviamo nel folklore popolare.

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