Omologati

Se va bene a lui va bene a tutti

Ce ne sarebbero tante da dire su queste elezioni, sulla campagna finale (già, perche grazie ad un quotidiano amico, sapiente ricamatore di opinione pubblica, la campagna per gli arancioni è durata cinque anni), sui veleni post voto, sul sindaco filo Sarkozy (politicamente all’opposto del REggi a onor del vero) che si rischierebbe di scadere nel lamento e in qualche rabbia infantile.

Infatti, chi di politica vorrà parlare, resterà deluso: mai una città è stata così poco interessata alla politica, mai una città è stata così egoista nel voto (ed egoismo lo intendo nell’accezione legittimamente positiva), e mai una città si è dimostrata così ignorante di se stessa.

Semplice, Squeri ha perso perché era fino a tre anni fa di sinistra, e questo basta per non votarlo, Reggi ha vinto perché è bravo e giovane, sorride e ride, ed è di sinistra, chiaro no?
Beh, tutto fila liscio, l’arancione è più acceso e in città si va in bici meglio.

Ma diamine! Questa storia delle piste ciclabili, sia detto una volta per tutte, sono assolutamente ridicole: l’invenzione di Via XXIV Maggio grida vendetta al cospetto di dio (scegliete voi quale,ci mancherebbe): ridicoli cordoli di una pericolosità unica intervallati da cancellate instabili (già crollate in verità”¦), con annessa rotaia dell’ex treno arsenale mai tolta, e per concludere l’operato il tutto affiancato da un marciapiede in stato post bellico lasciato all’incuria e all’abbandono, sgradevole anche alla vista; ogni cosa sembrava fatta in fretta e furia, in una sola notte, male, ma fatta.

Però, forse è stata questa la chiave del discorso, l’attivismo ha superato l’efficienza, l’intraprendenza la lungimiranza, e la confusione il criterio.

In un’Italia dove la demagogia dei cittadini e il lamento del “paga sempre pantalone” la fa da padrona, dove si insultano i politici per gli sprechi inutili (tanti) e anche per le spese in verità legittime (un po’ meno), dove il criterio da Striscia la Notizia vede sempre inciuci ovunque, purchè dare del ladro al politico, dove qualsiasi cosa è colpa del governo, dove anche sulla costruzione di uno scivolo per handicappati si trova del marcio”¦a Piacenza invece tutto è felice; anche a voler inviare le fatture per un paio di lastroni di ferro e cinque canne d’acciaio piazzate all’interno di una rotatoria, che altro non dovrebbe fare che assolvere il suo compito (cioè girarci attorno”¦), ad un paio di pensionati, non si otterrebbe la stessa levata di sdegno”¦

Il perfetto dilettantismo della protesta.

Ho sempre creduto che il peggior male in politica odierna sia il veltronismo e tutti i suoi epigoni (reggismo in primis): ovvero quellla corrente che ammanta di aureo l’uomo fatto della materia di cui sono fatti i sogni, il mediatico Veltroni, che tende ad obnubilare la mente di troppi italiani”¦il “sindaco di tutti”, con arroganza che Berlusconi sogna, il cinefilo del partito che ha sprecato tanti di quei miliardi con la compagna Melandri quando fu ministro alla cultura”¦, quello che ha rinchiuso l’Ara Pacis in un distributore di benzina, che ha dato a Roma un festival del cinema del quale nessuno sentiva il bisogno (specialmente le casse dello stato) che mantiene la capitale in un caos di automobili stile Bombay con seguente inquinamento, tutto sommato, piace.

Poveri noi, Veltroni quando parla trapunta il cielo di stelle, incanta con sapiente languore, indica il nostro sindaco come un ottimo autista di bus (ma che razza di paragone?!), lui è l’intellettuale che sa parlare ai cuori, (di intellettuali non se ne sente mai la mancanza”¦), lui è l’uomo del, vi ricordate, “non si interrompe un’emozione”“¦!?
E il nostro primo cittadino incalza “se va bene ai bambini va bene a tutti” e via così, innalziamo i nostri cuori, gonfiamo i palloncini”¦

E gli altri?
Scuri, arrabbiati, a menarla con queste tasse troppo alte, questi treni che non arrivano,questo governo che traballa, ma tanto è partigiano checcefrega, questi giovani che non vogliono fare le tessere per lavorare (caproni), quei lavoratori che s’arrabbiano quando il collega sindacalista non fa un tubo e prende gli stessi soldi (“vigliacchi io lavoro per i vostri diritti”), quelli che pensano di avere forse più diritto ad una casa rispetto agli immigrati (razzisti), buuu, loro che vedono gli altri come i nemici, ma dovrebbero chiamarli avversari (ma diamine, Mani Pulite non era nell’800!, ma dove la trovano quella faccia di gomma?!), loro che il 25 Aprile non si commuovono e non vanno in corteo (ma insomma, crediamo ancora in un pericolo fascista?!, perché non festeggiare le cinque giornate di Milano, e poi giù ad insultare gli americani”¦) loro che non scendono mai in piazza, perché la piazza è del popolo, loro che sono sessuofobi, tristi, imperialisti,noiosi e grigi.

Si certo, grigi, la politica è colore! Non lo sapevate?

“non vi seguo più, ormai vi occupate solo di carcerati, di finocchi e di negri.” Questa frase fu scritta qualche giorno fa da un sindacalista della Fiom-Cgil di Piombino, indirizzata al compagno Mussi, ora Ministro dell’Università”¦orbene, il lupo perde il pelo ma non il vizio, lo dice anche un mio collega fortemente rosso che ammira tutt’ora il baffo Stalin perché lo aveva capito ben prima, “tutti da eliminare”¦”, o la pensi così o sei figlio di Berlusconi, non ho mai capito perché tutto il resto è Berlusconi”¦

Mah, non ci si capisce nulla, politica nazionale e locale son due cose diverse, è vero, ma in questa isola che non c’è dell’Emilia che non produce (Parma si, e si vede), tutto è rimasto sospeso”¦bravo il sindaco a distogliere l’attenzione di tutti dalle marachelle, lucidata l’argenteria, quattro pezzi, e ben nascosta la ferraglia, una vagonata, tutti in giro a spruzzare gocce di felicità sui cittadini, palloncini, vitamine, tutto con quell’aria da eterno ragazzo dell’oratorio, l’aria da innocente (con la chiave inglese in mano) risentito dalle brutte parole dell’uomo grigio, povero.

Aree militari? Boh.

Via Venturini? Boh.

Inceneritore? Boh.

Parcheggi? Boh.

Verdi? Boh (l’unico sindaco ambientalista senza i verdi, che apre la porta ai camion dall’est)

“¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦”¦

Scusi, ma lei come si chiama? Boh, su Libertà non c’è scritto

“¦”¦e via dicendo, queste sono le seconde domande fatte a chi votava arancione con relative risposte (sarò stato sfortunato, chissà)
“¦è proprio vero, poveri illlusi fascisti e violenti, ancora a credere nella sostanza e a tralasciare la forma, non conta ciò che fai, ma come lo fai”¦povero centrodestra, ancora li a buttar giù dei programmi politici”¦

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