Contrordine. La maldestria di Berlusconi a volte e’ apprezzata all’estero.

ALITALIA. L’ironia della stampa francese su quello che per loro è diventato davvero un affare

Riporto un articolo di LES ECHOS che si commenta da solo.

Per chi aveva ancora dubbi sulla disastrosa gestione del "caso Alitalia" ora ha questo bello spunto.

Personalmente non amo essere preso per il culo dai francesi. Ma come si fa a biasimarli. Sono veramente al settimo cielo.

Di solito è l’italiano che ti fa il pacco, il contropacco e il contropaccotto.
Stavolta invece…

Mi devo quindi scusare poiché in una delle mie precedenti opinioni ho affermato che Berlusconi viene visto all’estero come "l’italiano furbetto, che è sceso in politica solo per proteggersi dai suoi gravi e reali problemi giudiziari e che fedele alla sua origine da imbonitore televisivo non può resistere alla sua stessa volgarità e cafoneria. Questo è il ritratto che esce sempre, con veri accenti di stizza e fastidio, sia da destra che da sinistra."

E invece devo constatare che non sempre è solo "stizza e fastidio".

Ecco il riassunto e il commento del Corriere della Sera (comunisti anche loro?!?):

PARIGI – «Merci Silvio». Grazie Silvio, l’ironia è tagliente sin dal titolo. Per la stampa francese la soluzione del lungo inseguimento ad Alitalia si è trasformata quasi in una marcia trionfale per Air France-Klm e per il suo «caparbio» timoniere, Jean-Cyrill Spinetta. Grazie soprattutto all’intervento di Silvio Berlusconi.

ITALIANITA’ – Il premier italiano, si legge in un editoriale del quotidiano economico transalpino, firmato da François Vidal, sarebbe il principale protagonista della trasformazione di un avventura pericolosa in un buon affare per la compagnia francese. Come? Grazie all’affossamento della precedente offerta, apprezzata e avallata dal governo di Romano Prodi, e ben più dispendiosa per i transalpini. «Ci si può domandare – scrive il quotidiano – se Silvio Berlusconi non abbia reso un ottimo servizio nell’aprile del 2008 contribuendo ad affossare la precedente proposta di acquisto di Alitalia da parte di Air France, per 1,5 miliardi di euro, in nome dell’italianità».

COMPAGNIA RISANATA – E non è solo una questione di prezzo, anche se spendere 300 milioni per il 25% della compagnia italiana invece di 1,5 miliardi di euro non è certo un risultato di poco conto. Il fatto più importante, per il giornale francese, è che Alitalia non è più la compagnia colabrodo di pochi mesi fa: «Alitalia – si legge – ha già operato una parte importante della propria ristrutturazione. Non perde più un miliardo di euro al giorno, si è liberata dai propri debiti (accollandoli allo Stato, ndr) e si è rafforzata sul mercato nazionale grazie alla fusione con AirOne».

Insomma, niente male, visto che con l’alleanza Air France ottiene anche altri risultati: completa la propria rete continentale di grandi snodi («hub»), sommando a Parigi e Amsterdam anche Roma (Malpensa non è neanche citata) e entra da protagonista in un mercato di 24 milioni di passeggeri, di cui almeno 11 di viaggiatori internazionali. «Certo – conclude Vidal – restano da gestire le difficili relazioni con i sindacati». Ma lamentarsi sarebbe davvero troppo.

Ed ecco l’articolo originale

Merci Silvio
Comment dit-on « enfin » en italien ? Après plus de deux ans d’un feuilleton à rebondissements jalonné de montages avortés, d’interventions politiques intempestives et de coups de théâtre de dernière minute, Air France-KLM est enfin parvenu à entrer au capital d’Alitalia. La ténacité de Jean-Cyrill Spinetta, son président, a payé. Et même s’il ne s’agit pas d’un mariage en bonne et due forme, la date est sans aucun doute à marquer d’une pierre blanche.

Car l’essentiel est là : avec cette prise de participation de 25 %, la compagnie franco-néerlandaise sécurise ses positions sur le cinquième marché aérien européen, et l’un des plus rentables. Elle y conforte un accès prioritaire à un vaste réservoir de plus de 24 millions de passagers, dont près de 11 millions de voyageurs internationaux. Et, avec Rome, obtient un nouveau point d’ancrage sur le continent complémentaire de ses plates-formes (« hubs ») d’Amsterdam et de Paris.

De quoi prendre une longueur d’avance sur ses rivaux dans le processus en cours de consolidation du ciel européen. Avec ce deal, Air France-KLM coupe l’herbe sous le pied de Lufthansa, qui se serait bien vu constituer une dorsale Berlin-Vienne-Milan. Dans la course à la suprématie, le groupe prend aussi de vitesse British Airways, qui peine à conclure son alliance avec l’espagnol Iberia. D’autant que, à partir de 2013, le franco-néerlandais pourra accroître sa participation dans Alitalia, et constituer ainsi un véritable ensemble paneuropéen intégré.

Pas si mal, pour une opération dont le prix, limité à 300 millions d’euros, reste somme toute raisonnable. Avec le recul, on peut même se demander si Silvio Berlusconi n’a pas rendu un service insigne à Air France-KLM en avril 2008, lorsqu’il a fait capoter le projet de rachat d’Alitalia pour 1,5 milliard d’euros au nom de l’« italianité ». Après tout, la compagnie avec laquelle s’est fiancé le franco-néerlandais hier a d’ores et déjà opéré une bonne partie de sa restructuration. Ce n’est plus le transporteur malade qui perdait 1 million d’euros par jour, mais un groupe délesté de ses dettes et renforcé après sa fusion avec son rival transalpin Air One.
Reste, certes, à gérer les relations avec les syndicats et les particularismes régionaux de la Botte. Mais en faisant de sa création il y a cinq ans un succès, le groupe franco-néerlandais a prouvé qu’il savait gérer ce genre d’impondérables.

Potrebbe interessarti

Piacenza Summer Cult: un Festival da non perdere

Dal 13 giugno al 19 luglio 2024, il cuore storico di Piacenza si trasformerà in …