Influenza A H1N1. Le FAQ e le risposte del Ministero della Salute

Tutto quello che si deve sapere sull’influenza suina

1. Cos’è e dove nasce la nuova influenza da virus A(H1N1)?

La nuova influenza A(H1N1) è una infezione virale acuta dell’apparato respiratorio con sintomi fondamentalmente simili a quelli classici dell’influenza. Come per l’influenza classica sono possibili complicazioni gravi, quali la polmonite. I primi casi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono stati legati a contatti ravvicinati tra maiali e uomo; il nuovo virus A(H1N1), è infatti un virus di derivazione suina. Nell’uomo infezioni da virus influenzali suini sono state riscontrate occasionalmente fin dagli anni ’50, sempre legate ad esposizione e contatti ravvicinati (1-2 metri) con suini, ma il nuovo virus A(H1N1) si è ora adattato all’uomo ed è diventato trasmissibile da persona a persona.

2. Quali sono i sintomi della nuova influenza umana da virus A(H1N1)?

I sintomi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d’appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea.

In particolare, l’influenza A (H1N1) viene definita un’affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre di circa 38° o superiore, accompagnata da uno dei seguenti sintomi:

cefalea

malessere generalizzato

sensazione di febbre (sudorazione brividi)

astenia (debolezza)

e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori:

tosse

mal di gola (faringodinia)

congestione nasale

Per la diagnosi clinica di influenza nel bambino è importante considerare quanto indicato per gli adulti tenendo conto che:

i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere i sintomi generali, che invece si possono manifestare con irritabilità, pianto, inappetenza;

nel lattante l’influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre;

occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell’influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata;

nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite

3. Quanto è grave l’influenza da virus A(H1N1) ?

Come l’influenza stagionale, l’influenza da virus influenzale A(H1N1) nell’uomo può presentarsi in forma lieve o grave. A tale proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che, al momento, la pandemia influenzale da virus A(H1N1) sia di gravità moderata, tale valutazione scaturisce dal fatto che la maggior parte delle persone che ha contratto la malattia è guarita anche senza la necessità di terapia farmacologica e ricovero ospedaliero. Si è visto inoltre, che nel complesso i Servizi sanitari dei Paesi colpiti dalla nuova influenza sono riusciti a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ad oggi la nuova influenza, anche se particolarmente contagiosa, sembra causare, soprattutto in persone generalmente sane, una malattia leggera con sintomatologia simile a quella dell’influenza stagionale tuttavia sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e decessi associati all’infezione.

4. Quali sono le categorie di persone a maggior rischio di complicanze, per esempio polmoniti e insufficienza respiratoria?

In generale, sono stati identificati tre gruppi di popolazione a maggior rischio di sviluppare complicanze, come polmoniti ed insufficienza respiratoria, connesse alla nuova influenza A (H1N1), oggi comunque poco frequenti, e quindi a maggior rischio di dover ricorrere all’ospedale.

Persone con malattie croniche (diabete, malattie cardiovascolari, malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio e altre condizioni che limitano la funzione respiratoria, per esempio l’obesità grave)
In particolare, le persone che hanno maggiori rischi di complicanze sono quelle che presentano almeno una delle seguenti condizioni:

malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

gravi malattie dell’apparato cardiocircolatori, comprese le cardiopatie congenite ed acquistite

diabete mellito e altre patologie metaboliche

gravi epatopatie e cirrosi epatica

malatte renali con insufficienza renale

malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie

neoplasie

malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi

immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV

malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale

patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie ad esempio malattie neuromuscolari

obesità con indice di massa corporea (BMI)>30 e gravi patologie concomitanti

Donne in gravidanza

Per corrispondenti fasce d’età, un incremento di morbosità ed un più alto tasso di mortalità si registra nelle donne in gravidanza rispetto alla popolazione femminile generale, accentuati dalla copresenza di altre condizioni patologiche (es. obesita’, cardiopatie, malattie respiratorie, ecc.) e vi è attualmente un generale consenso nell’identificare la gravidanza come uno tra i maggiori fattori di rischio per gravi complicanze, in particolare quelle di tipo respiratorio, come, ad esempio, l’ARDS (Adult Respiratory Distress Syndrome).

Bambini

In particolare, i bambini sotto i due anni di età.

La nuova influenza registra, inoltre, rari casi di complicanze gravi anche in persone sane e giovani, mentre tra le persone anziane (sopra i 65) appare meno diffusa.

5. Quali sono i bambini a maggior rischio di complicanze?

A seguito dell’ infezione da virus A(H1N1) quelli che presentano un maggior rischio di complicanze sono i bambini:
di età inferiore ai 2 anni, con particolare riguardo a quelli sotto i sei mesi
con alterazioni funzionali o strutturali dell’apparato respiratorio ( ad esempio i nati gravemente pretemine, i bronco displastici, gli affetti da fibrosi cistica o da condizioni che determinano una alterazione grave della ventilazione)
con patologie croniche (ad esempio malattie croniche polmonari incluse l’iperreattività bronchiale grave e l’asma in trattamento, cardiache, epatiche, renali, ematologiche, neuromuscolari, metaboliche compreso il diabete, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, immunodepressione congenita o acquisita (HIV), malformazioni congenite, paralisi cerebrali)
socializzati precocemente (asili nido)
che vivono in comunità (minori istituzionalizzati).

6. Come si trasmette la nuova influenza umana?

L’influenza da virus AH1N1 si trasmette attraverso le goccioline di saliva e secrezioni respiratorie in maniera diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata), ma anche indirettamente (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici). Per questa ragione è fortemente raccomandato seguire le precauzioni generali, quali:

evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa

lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti

evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca

coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura

aerare regolarmente le stanze di soggiorno. Una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie è essenziale nel limitare la diffusione dell’influenza.

Dall’andamento della diffusione di questa influenza è evidente che essa si diffonde più facilmente nelle collettività, quali quelle scolastiche, frequentate da ragazzi e giovani, che appaiono essere più suscettibili a questa infezione, rispetto a persone più anziane che forse conservano una memoria immunitaria di pregresse infezioni da virus A(H1N1) .

7. E’ possibile contrarre la nuova influenza umana da virus A(H1N1) mangiando carne di maiale?

No, i virus della nuova influenza umana da virus A(H1N1) non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre tale influenza mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina non comporta alcun rischio. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80° gradi uccide il virus dell’influenza, così come gli altri batteri e virus, al pari della stagionatura.

8. Per quanto tempo una persona infetta può trasmettere il virus dell’influenza umana da nuovo virus A(H1N1) ad altre persone?

Le persone con influenza umana da nuovo virus A(H1N1) sono da considerare potenzialmente contagiose già durante il periodo di incubazione prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere in modo efficiente il virus da un giorno prima dell’inizio dei sintomi per tre – sette giorni dall’inizio di questi. I bambini, specialmente quelli più piccoli, possono potenzialmente diffondere il virus per periodi più lunghi.

9. Come si può diagnosticare l’infezione da virus influenzale A(H1N1) nell’uomo?

Con il passaggio alla fase pandemica e l’incremento progressivo dei casi in Europa e in Italia sono stati rafforzati i sistemi di sorveglianza ma non si ritiene più indispensabile la confe
rma di laboratorio dei casi sospetti e pertanto la diagnosi è basata soltanto sul solo criterio clinico (sintomi).
I pazienti sono sempre tenuti a informare il medico di un viaggio all’estero negli ultimi sette giorni dall’insorgenza della malattia, ma ormai il sospetto di influenza A (H1N1) deve essere preso in considerazione anche in assenza di viaggi all’estero.
L’influenza A (H1N1) viene definita un’affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre di circa 38 gradi o superiore accompagnata da uno dei seguenti sintomi:

cefalea

malessere generalizzato

sensazione di febbre (sudorazione brividi)

astenia (debolezza)

e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori:

tosse

mal di gola (faringodinia)

congestione nasale

Per la diagnosi clinica di influenza nel bambino è importante considerare quanto indicato per gli adulti tenendo conto che:
i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere i sintomi generali, che invece si possono manifestare con irritabililità, pianto, inappetenza

nel lattante l’influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre
occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell’influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata
nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite e febbre elevata.
Durante la fase pandemica, l’analisi di laboratorio sarà effettuata su indicazione del medico per tutti i casi che presentano un quadro clinico impegnativo e richiedono il ricovero. Ai fini della sorveglianza, inoltre, analisi di laboratorio sono effettuate a campione e nei casi che si sono manifestati in assenza di viaggi o di contatti con casi confermati.

Per l’analisi di laboratorio è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 – 5 giorni dall’inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus).

10. Che cos’è una pandemia influenzale?

Una pandemia (dal greco antico pan-demos, "tutto il popolo") è un’epidemia determinata dalla rapida diffusione di una infezione in più aree del mondo, con un elevato numero di casi gravi appartenenti a tutti i gruppi di età e una mortalità elevata. La pandemia differisce dalle influenze stagionali: mentre queste ultime sono generate da sottotipi di virus influenzali già esistenti, le pandemie sono causate da sottotipi virali nuovi o che non circolano nella popolazione da molto tempo.
La comparsa di un nuovo ceppo virale non è di per sé sufficiente a causare una pandemia:occorre anche che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace.

11. Quante sono le fasi e i livelli di rischio di una pandemia?

Nel 2009, sono state riviste le fasi descrittive di una eventuale pandemia e l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di utilizzare come metodo di misurazione una scala da 1 a 6. Lo schema seguente sintetizza le fasi e i livelli di rischio di una eventuale pandemia.

12. Che cosa significa, soprattutto in Italia, il passaggio alla fase 6 disposto a livello internazionale dall’Oms l’ 11 giugno 2009?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dopo aver valutato le informazioni disponibili dai sistemi di sorveglianza nazionali ed internazionali circa la diffusione dei casi di influenza umana da nuovo virus A(H1N1), l’11 giugno ha dichiarato il passaggio dalla fase 5, prepandemica, alla fase 6 di allerta pandemico. Il passaggio dalla fase 5 alla fase 6 era atteso quale conseguenza dell’alta trasmissibilità del virus A(H1N1) nei diversi Stati. Per ora l’infezione non desta preoccupazioni dal punto di vista della gravità in quanto determina una sintomatologia paragonabile a quella dell’ influenza stagionale. L’OMS, come peraltro nelle altre Fasi pandemiche, non raccomanda chiusure delle frontiere e restrizione di viaggi internazionali.

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