CGIL. Sciopero generale

La CGIL chiede al Governo e Confindustria di fermare i licenziamenti

Con lo sciopero generale di venerdì 12 marzo, la CGIL chiede al Governo e Confindustria, a tutte le imprese, di fermare i licenziamenti: oltre 500mila lavoratori negli ultimi mesi sono rimasti senza occupazione, a Piacenza nei primi 11 mesi del 2009 la Cassa integrazione ordinaria e straordinaria ha superato le 3 milioni di ore.

Un vero disastro per migliaia di famiglie italiane.

Chiediamo la prosecuzione della CIG in deroga, il raddoppio della durata dell’indennità di disoccupazione, l’aumento massimale della CIG (troppo pochi gli 800-900 euro attuali)
un forte sostegno al reddito, gli ammortizzatori sociali ai precari, formazione ed incentivi per le assunzioni stabili di lavoratori oggi disoccupati o in mobilità.

Richiediamo inoltre, la riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati (100 euro mensili nel triennio). Il nostro istituto di ricerche (Ires) dice che dal ’93 al 2008, i lavoratori dipendenti ed i pensionati, hanno lasciato al fisco 6700 euro in più. Mentre nello stesso periodo i profitti netti sono cresciuti del 75%, le rendite finanziari hanno una tassazione bassa, al 12,5%, mentre in tutta UE sono al 20%;

chiediamo quindi la tassazione dei grandi patrimoni e una vera lotta all’evasione fiscale;

chiediamo l’abbassamento al 20% della prima aliquota di tassazione, per i salari e le pensioni, oggi al 23%;
chiediamo una vera politica dell’accoglienza e di lotta contro le nuove schiavitù come si è visto negli ultimi episodi di lavoratori ridotti allo stato di schiavitù (vedi Rosarno); chiediamo la regolarizzazione dei migranti che lavorano, la sospensione della legge Bossi-Fini per i migranti in cerca di occupazione perché licenziati.

In queste ultime ore lo sciopero generale ha acquistato un motivo in più: dopo l’approvazione della legge che di fatto elimina l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per licenziamenti considerati ingiustificati.

La Cgil chiama alla lotta tutti i lavoratori, i precari, i giovani, le donne, tutti i cittadini.

L’attacco all’articolo 18 prevede nella legge il ricorso all’arbitrato, renderà tutti più soli e deboli. Quando un giovane lavoratore viene assunto, in quel momento di forte debolezza e ricatto gli verrà chiesto di firmare l’accettazione della regola dell’arbitrato in caso di controversia o licenziamento in azienda.

Questa è una vera mortificazione della dignità per ogni persona, che noi non possiamo accettare.

Lo sciopero del 12 marzo da questo punto di vista è solo l’inizio di un cammino di lotta contro questa legge che il governo ha voluto imporre in un momento di grave crisi economica ed occupazionale del nostro paese.

Tutti i lavoratori, i pensionati, i giovani di Piacenza sono invitati su questa base al sit-in organizzato dalla Cgil di Piacenza il 12 marzo alle ore 15,00 a BARRIERE GENOVA.

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