Anche la formazione brasiliana, imbattuta da 54 incontri, si piega di fronte alle compagne del ”Diablo”
Stanotte in Perù la nazionale italiana juniores ha vinto il Campionato del Mondo per la prima volta nella storia, superando in finale la formazione brasiliana che era imbattuta da ben 54 incontri e dal 2008 non conosceva sconfitta.
Purtroppo un mallanno fisico ha impedito a Chiara Scarabelli, capitano della squadra italiana, di scendere in campo nella finalissima, dopo essere stata fra le protagoniste delle prime partite fra cui quelle ad altissima tensione del girone eliminatorio: l’Italia infatti ha iniziato i Campionati dovendo affrontare un girone estremamente arduo, con avversarie come Brasile, Cuba, e Serbia.
Dopo aver raggiunto una qualificazione che non era per nulla scontata, nel girone successivo ha superato le padrone di casa del Perù, di fronte a cinquemila tifosi avversari, e successivamente ha sconfitto gli USA e la Repubblica Dominicana, arrivando così alla semifinale con la Cina superandola per 3-0 guadagnadosi così la finalissima col Brasile.
“Quella di oggi è stata una gara straordinaria, – ha dichiarato l’allenatore Marco Mencarelli – questo gruppo è stato più forte di tutto, ha dimostrato che con il lavoro, l’organizzazione, il sacrificio si può arrivare in alto, in Europa e nel mondo.
Il nostro percorso è stato lungo e difficile, tutte avversarie di primissimo livello, ma siamo riusciti a fare ciò che ci eravamo prefissati. Non posso che essere soddisfatto”.
LA SQUADRA UNITA INTORNO A CHIARA
“Chiara è il nostro capitano e abbiamo bisogno di lei”, aveva dichiarato Caterina Bosetti prima della semifinale con la Cina sperando che Scarabelli si potesse riprendere dopo essere stata costretta allo stop.
Chiara non ha recuperato in tempo, ma le compagne l’hanno voluta vicina in campo tatuandone il soprannome, “Diablo”, sulle braccia.
A questo tributo di solidarietà e affetto ha dato largo spazio anche la televisione peruviana, con frequenti primi piani sulle braccia delle compagne di Chiara per inquadrare i tatuaggi con la scritta “Diablo”.
“Essere il capitano di questa squadra mi riempie d’orgoglio, in questi anni ho capito l’importanza di essere un gruppo affiatato e noi lo siamo, siamo state più forti di tutto. Mi hanno fatto commuovere”, ha commentato Chiara Scarabelli, dopo aver definito questi mondiali “la più straordinaria esperienza che potessi vivere con tutta la mia squadra”.
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