Il ventenne Mohammed Al Bibi è l’uomo dalla pistola d’oro. Amnesty International chiede un’inchiesta
Come è morto davvero Muammar Gheddafi? In un primo momento le fonti ufficiali del governo libico di transazione avevano offerto una versione soft: il rais era morto per le ferite subite in seguito ad una sparatoria, mentre veniva tradotto a Misurata. Poi sono spuntati i primi video dai cellulari e le prime foto dei ribelli. Gheddafi era stato preso vivo. Aveva una ferita all’addome, ma stava in piedi. Poi gli spari. E infine un cadavere a terra, che viene rigirato con i piedi e voltato. Si vede una ferita alla testa, un colpo di arma da fuoco. E ancora, a seguire, le immagini di un ragazzino vestito con una tshirt blu e un cappellino, che alza al cielo una pistola d’oro rubata a Gheddafi e dichiara: “ha implorato di non sparargli”.
Questo ragazzino, secondo le tv arabe, è il ventenne Mohammed Al Bibi, l’uomo dalla pistola d’oro. Amnesty International chiede un’inchiesta, ma il popolo Libico oppresso per decenni sembra poco interessato alla verità. Gheddafi è morto ed è quello che tutti volevano. Chissà se Mohammed Al Bibi incasserà la taglia da 20 milioni di dollari prevista per chi avesse catturato – vivo o morto – il dittatore.
IL VIDEO (Attenzione le immagini sono crude e inadatte ad un pubblico impressionabile)
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