Naufragio Costa Concordia. Scialuppe guaste e ordini sbagliati. Nei guai la compagnia

I manager della Costa iscritti nel registro degli indagati?

Il procuratore generale della Toscana, Beniamino Deidda, sposta l’attenzione dal comandante della nave Concordia ai vertici della compagnia. “Per ora l’attenzione generale si è concentrata sulle colpe del comandante, che si è rivelato tragicamente inadeguato,” ha spiegato. “Ma chi lo sceglie il comandante?”. L’invito ad approfondire le indagini è chiarissimo. “Occorre spingere lo sguardo sulle scelte fatte a monte dal datore di lavoro e cioè dall’armatore. E poi c’è anche il tema fondamentale della organizzazione della sicurezza: scialuppe che non scendono, personale che non sa cosa fare, scarsa preparazione a gestire l’emergenza, ordini maldestri come quello assurdo di tornare nelle cabine. La confusione che c’è stata rivela un’incredibile trascuratezza nell’applicazione delle norme di sicurezza. Invece questo settore va organizzato prima con esercitazioni e simulazioni, e l’emergenza gestita dopo”.
Le indagini si stanno concentrando su quanto affermato dal comandante Schettino che – secondo quanto riportato dal Corsera – ha rivelato di aver informato il capo dell’Unità di crisi della gravità della situazione e soprattutto di essere stato spinto proprio dalla Costa a compiere gli “inchini” come forma di pubblicità.

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