Sanremo. Le pagelle. Risorgono Emma, Arisa e Dolcenera

Le migliori: Nina Zilli e Noemi. Eliminati Pierdavide Carone, Loredana Bertè, Gigi D’Alessio, Irene Fornaciari, Marlene Kuntz

La seconda puntata del Festival di Sanremo 2012 verrà ricordata per la bravura dei Solidi Idioti (molto divertenti) e per le gag di Belen Rodriguez con la socia Elisabetta canali, molto più disinvolta e brava rispetto allo scorso anno. Per fortuna ci siamo risparmiati i sermoni di Celentano che quando canta è il numero uno, ma quando predica fa venire voglia di cambiare canale per guardare i Barbapapà (che ti fanno la morale, ma con molto più stile). Veniamo alla gara dei big che è ripartita dopo che nella prima puntata il telefoto è andato a farsi benedire. Partiamo da Noemi (9), con il brano “Sono solo parole” che vanta la collaborazione di Fabrizio Moro e Corrado Rustici. Ieri, oltre al Teatro Ariston, il brano ha convinto le radio che lo hanno passato a ripetizione e il popolo del web che è unanime nel definirlo molto interessante. Nina Zilli (9) al secondo ascolto mi è piaciuta ancora di più. Con “per sempre”, un pezzo con sonorità anni ’60 che strizza l’occhio a Mina e porta con sé un bagaglio culturale che spazia dallo swing alla musica soul. Io tifo spudoratamente per lei… Forza Chiara!
Al secondo ascolto mi sento di promuovere alcuni pezzi che ieri avevo bocciato. Emma (6,5) con “Non è l’inferno” – lo abbiamo ripetuto mille volte – è candidata alla vittoria del Festival. Ieri si è presentata con un look davvero super sexy e con una grinta che mi ha fatto venire i brividi.
Samuele Bersani (7) ha riproposto “Un pallone”, il suo swing molto orecchiabile che probabilmente ha le carte in regola per essere passato in radio a ripetizione. Dolcenera (6) con “Ci vediamo a casa” era passata inosservata; ieri mi è piaciuta. Anche Arisa (7) con “La notte”, una canzone intimista e ben confezionata, al secondo ascolto merita una promozione. Rimane ancorato alla sufficienza Francesco Renga (6) ha un brano pop rock senza particolari qualità, ma decisamente orecchiabile (“La tua bellezza”)

Avevo dato il voto peggiore a Pierdavide Carone (6) con “Nani”, un pezzo che vanta il featuring di Lucio Dalla. Oggi mi ricredo. Il pezzo per me non è da 6, ma il popolo del web lo ha apprezzato e quindi voglio ascoltarlo di più per capirne le ragioni. A me Pierdavide piace molto, ma questo pezzo non mi sembra “sfasato” rispetto ai suoi brani d’esordio, quasi fosse meno “maturo”. Mi ha già stufato Eugenio Finardi (5,5) con “E tu lo chiami Dio”; la sua chanson orecchiabile al primo ascolto già è un po’ una menata al secondo.

Meritano un paragrafo tutto loro Gigi d’Alessio e Loredana Berté (6). Il loro brano secondo me non è bellissimo, ma loro sul palco sono una coppia incredibile. Ho ascoltato più volte “Respirare”, ma non mi è entrata dentro. Tuttavia la Berté sul palco mi ha fatto venire la pelle d’oca e Gigi D’Alessio è un bravissimo interprete.

Deludono ancora i Matia Bazar (5) ritornati alla formazione con Silvia Mezzanotte. Il brano “Sei tu” non mi dice niente. Ancora la stessa opinione su Chiara Civello (5) da cui mi aspettavo moltissimo. Il brano “Al posto del mondo” è debole e non c’è nulla da fare. Irene Fornaciari (5) con “Grande Mistero” continua a non convincermi. Anche i Marlene Kunz (5) hanno un brano che non ha sapore… “Canzone per un figlio” è troppo banale per una band del loro calibro.

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