Tolosa. Morto il killer di bambini dopo essersi lanciato dalla finestra

Era nascosto in bagno quando le teste di cuoio sono entrate nell’appartamento

Si è lanciato dalla finestra con armi in pugno, Mohammed Merah, il killer della sucola ebraica. Dopo 32 ore di assedio, le teste di cuoio francesi hanno fatto irruzione nell’appartamento dove si era rinchiuso il killer. Si era nascosto in bagno e quando gli agenti sono entrati nell’appartamento “ha risposto con estrema violenza”, questo quano rivelato dal ministro dell’Interno Claude Gueant. Nello scontro a fuoco sono rimasti feriti due agenti, di cui uno in maniera “molto grave”, notizia derivante da fonti di polizia.
Dopo l’irruzione, si è sentita una lunga serie di raffiche di armi automatiche, durata oltre 3 minuti. Le teste di cuoio hanno lanciato bombe accecani e gas paralizzanti. Terminato il blitz, il ministro Gueant ha annunciato che Merah si era lanciato dalla finestra continuando a sparare contro gli agenti, e infine trovato morto al suolo. Esattamente la morte che il killer aveva preannunciato di volere. “Morto con le armi in mano”.
Il presidente Nicolas Sarkozy che ieri aveva chiesto personalmente di “catturarlo vivo”, si è congratulato con le forze dell’ordine. Per alcune ore si è temuto che Merah, il giovane di origine algerina che si era definito un affiliato di Al Qaida, si fosse già tolto la vita in quanto non aveva dato più segni dalla notte scorsa.
Poco prima della mezzanotte infatti era sembrato che fosse già scattato il blitz, ma in realtà fonti del ministero dell’Interno avevano precisato che si era trattato di un tentativo di mettere sotto pressione il fuggitivo. “La priorità era di consegnarlo vivo alla giustizia”, aveva detto Gueant. Ma l’assassino ha scelto di porre fine alla sua vita. Immediate le ripercussioni politiche: il ministro degli Esteri Alain Juppe ha accusato due candidati alle presidenziali, il socialista Francois Hollande e il centrista Francois Bayrou, di “ignobile strumentalizzazione della tragedia”.

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