Crisi. Le vedove in corteo a Bologna: non erano pazzi, ma disperati

Nessun simbolo di partito alla manifestazione. Le donne si dissociano dai fatti di Romano

L’iniziativa è stata opera di Tiziana Marrone, il cui marito Giuseppe Campaniello si diede fuoco a Bologna, davanti all’Agenzia delle Entrate. Proprio nel capoluogo emiliano si sono radunate un centinaio delle cosiddette ‘vedove della crisi’: le donne che hanno perso i loro mariti a causa della loro disperata situazione finanziaria. La Marrone ha esplicitamente vietato qualunque simbolo di partito, e si è esplicitamente dissociata dall’industriale che ieri ha sequestrato 15 persone in un’Agenzia delle Entrate a Romano di Lombardia.
Al corteo erano presenti anche esodati ed imprenditori, tutti muniti unicamente di bandiere bianche, a simboleggiare le morti che avvengono sul posto di lavoro. Il percorso delle vedove si è simbolicamente concluso davanti all’Agenzia delle Entrate in fronte a cui si suicidò Campaniello, raffigurato su un grande striscione. Tiziana Marrone ha affermato che suo marito e tutti gli altri morti bianchi “non sono esaltati, né pazzi, né depressi. Prendono atto della situazione e decidono di farla finita, sono disperati”. Ha poi rivolto un accorato appello alle istituzioni: “Ho bisogno anche delle istituzioni per andare avanti. Lasciatemi in pace e lasciatemi vivere la mia vita perché se Giuseppe sa che sono tranquilla riposerà in pace anche lui”.

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