Mafia. Oggi il ventennale dell’assassinio del giudice Giovanni Falcone

Nell’attentato di Capaci furono uccisi anche la moglie e tre agenti della scorta

Per non dimenticare. Esattamente vent’anni fa, poco prima delle 18, cinquecento chili di tritolo ridussero in polvere quel tratto dell’autostrada A29 che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo. Nell’attentato persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Oggi, il ricordo della città di Palermo, insieme alla richiesta di una verità definitiva sulla vicenda.
Le indagini miranti a scoprire i mandanti ultimi dell’omicido, e le eventuali collusioni tra Stato e mafia, non hanno infatti portato a nulla. Gli unici dati di fatto sono che dal punto di vista materiale furono coinvolte almeno cinque persone, tra cui Pietro Rampulla, che preparò e posizionò l’ordigno, e Giovanni Brusca, che azionò il telecomando al momento del passaggio dell’automobile di Falcone. Una strage quella di Capaci che non può non essere collegata ad un’altra, quella di via D’Amelio del 19 luglio 1992, in cui il magistrato Paolo Borsellino venne ucciso insieme a cinque uomini della sua scorta.

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