Piacenza. Folla e applausi per Matteo Renzi alla Festa del Pd

Nella terra di Pier Luigi Bersani scherza con il pubblico: ”Ormai sono agli ordini di Reggi”

PIACENZA – Il ciclone Matteo Renzi è arrivato a Piacenza accompagnato dal suo braccio destro Roberto Reggi, incontrando una folla curiosa e attenta arroccata nella splendida cornice del bastione di Porta Borghetto. Il sindaco di Firenze è stato un po’ più prudente nel suo approccio, forse perché sapeva di trovarsi nella tana del lupo Pier Luigi Bersani. “Non sono nella tana del lupo qua a Piacenza,” ha scherzato con i giornalisti. “Nelle primarie ci sono solo persone e idee che si confrontano. Qui vedo solo tanti amici che condividono questa battaglia, che è una battaglia di civiltà che deve essere fatta insieme. Senza parlar male degli altri. A Bersani dico che se dovessi perdere sarei in prima linea a lavorare per il vincitore. Che vinca il migliore”.
“Ormai sono agli ordini di Reggi”, ha continuato strizzando l’occhio ad un pubblico che lo ascoltava con grande attenzione. “E parlando di rottamazione vorrei chiarire che la prima cosa da cambiare è la classe dirigente del nostro Paese. Dopo che uno ha fatto due o tre legislature in Parlamento, quello che poteva fare l’ha fatto. Deve lasciare spazio ad altri. Così come avviene per i sindaci. Roberto Reggi ha lavorato molto bene per due mandati a Piacenza, e poi è tornato a fare il proprio lavoro”.
Matteo Renzi, 37 anni, ha ammaliato il pubblico con una grande capacità di comunicare. “Smettiamola di pensare che la comunicazione sia uno strumento che può usare solo Berlusconi. Noi del Pd dobbiamo imparare a comunicare le nostre idee agli elettori in modo chiaro e semplice, cercando un confronto. Io non chiedo il voto ai nostri elettori. Chiedo che chiunque abbia un’idea si metta in gioco in prima persona per cambiare questo Paese”.

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