Sallusti. Il figlio di Giovannino Guareschi: non subisca l’ingiustizia che subì mio padre

Guareschi scontò 409 giorni dietro le sbarre per un reato di opinione

Alberto Guareschi, figlio del celebre scrittore e giornalista Giovannino Guareschi, commentando le vicende che riguardano Alessandro Sallusti e il rischio che finisca in carcere per un reato di opinione, ha ricordato un fatto. “Nel 1954 mio padre fu condannato ad un anno di carcere per aver diffamato a mezzo stampa sul settimanale Candido Alcide De Gasperi, a questo anno si aggiunsero gli otto mesi che il tribunale gli aveva comminato nel 1951, sempre per lo stesso reato,per aver pubblicato sul Candido, di cui era direttore responsabile, una vignetta di Carlo Manzoni che prendeva bonariamente in giro il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, scontando 13 mesi nel carcere San Francesco di Parma e i rimanenti 5 mesi, grazie alla qualifica di “buono” guadagnata in carcere, in libertà vigilata nella sua abitazione a Roncole Verdi”.

Per Alberto Guareschi “si trattò di una grossa ingiustizia nei confronti di mio padre che aveva commesso un semplice reato d’opinione e che uscì dal carcere distrutto fisicamente e demotivato tanto da fargli scrivere amaramente su questa esperienza”.

Dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna, Sallusti si è dimesso e ha dichiarato che andrà in carcere. Giovannino Guareschi all’epoca dei fatti commentò: “Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione”.

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