Effetto rottomatore. L’addio di Veltroni. D’Alema: ”mi candido solo se lo vuole il Pd”

”Avevo detto a Bersani che non volevo candidarmi, ma ora difendo la dignità di una storia”

Dopo l’addio di Walter Veltroni, il gruppo dirigente del Pd è in fermento. Altri seguiranno la sua mossa? O rimarranno ancorati ai posti di comando? Il dibattito sulla candidatura alle prossime politiche dei ‘big’ del Pd che da più anni sono in Parlamento è aperto. Di sicuro il rottamatore Matteo Renzi ha già ottenuto di muovere le acque. Ma Massimo D’Alema ha commentato in modo molto duro l’uscita di scena di Veltroni, attaccando il sindaco di Firenze. “La mia disposizione è a non candidarmi,” ha dichiarato, aprendo però subito il paracadute: “semmai posso candidarmi se il partito mi chiede di farlo”.
“Avevo detto a Bersani che non volevo candidarmi, ma ora difendo la dignità di una storia”, ha chiarito D’Alema, tornando ad attaccare Renzi: “L’idea che ci sia un gruppo di oligarchi che si devono togliere di mezzo è un’evidente distorsione e denota l’abilità dei nostri competitori a mettere al centro l’eliminazione della classe dirigente del Pd”.

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