La Polizia toglierà i sigilli al locale dei tre ristoratori orientali
Le analisi parlano chiaro: le cozze non c’entrano niente con la morte per infezione da eschirichia coli della cantante piacentina Gianna Casella. L’esito delle analisi è arrivato oggi pomeriggio e in questi minuti la polizia lo sta portando in procura, dal pm Emilio Pisante, al quale, salvo improbabili colpi di scena, non resterà che disporre il dissequestro del ristorante orientale dove la nota cantante dialettale aveva mangiato quattro giorni prima di morire.
Un provvedimento deciso dal gip di Piacenza sulla base del sospetto che potesse verificarsi un’epidemia ma giudicato “eccessivo” fin da subito dall’avvocato Alberto Tucci che difende i tre ristoratori cinesi iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
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