La Top Five di Halloween: le cinque morti più strane di sempre

Ballerine, scienziati, presentatrici televisive e scrittori

Halloween è nottata di stranezze, di spiriti inquieti e di eventi macabri. La contrapposizione tra le bande di ragazzini famelici in giro per dolci e la naturalezza/scherzosità con cui, almeno in questo giorno, la “Morte” viene trattata è un indicatore molto forte del riflesso sociale di questa festività. E allora, preso dalla curiosità, mi spingo a cercare le cinque morti più strane della Storia. Se ne scoprono delle belle.
Partiamo da un personaggio di cui vi ricorderete se non avete totalmente buttato via la vostra “infarinatura filosofica” di liceali: Francesco Bacone, strenue difensore della rivoluzione scientifica e del metodo induttivo, autore del “Novum Organum”. Lo scienziato e filosofo britannico un giorno si mise in testa di verificare se la neve riusciva a congelare la carne, così da allungarne i tempi di conservazione come faceva all’epoca solo il sale. Quindi, con tanto di gallina morta alla mano, sperimentò e sperimentò così tanto da buscarsi una bella polmonite che lo condusse alla morte a 65 anni nel 1626. Ma non è l’unico scienziato della nostra classifica. Subito dopo incontriamo Tycho Brahe, astronomo danese morto nel 1601. La sua morte non fu dettata però dalla sete di conoscenza, ma da un eccesso di galateo. Al Nostro infatti scoppiò la vescica perchè durante un banchetto non si recò al gabinetto, dato che le “buone maniere” del tempo consideravano sgarbato alzarsi da tavola prima che l’ultima portata fosse consumata.
La testa di serie dei più sfortunati spetta a un drammaturgo classico: Eschilo. Messosi su di un sasso a riposare nel 465 a.C., non deve aver prestato molta attenzione all’aquila che volteggiava sopra la sua testa. La stessa scarsità di attenzione è imputabile al rapace che, con una tartaruga fra gli artigli e decisa a mangiarla, rompendone il guscio facendola cadere da vaste altezze sopra un masso, centrò lo scrittore provocandogli una commozione cerebrale fatale. La sfortuna perseguita anche i ballerini, a voler scavare nel tempo. Isadora Duncan nacque nel 1877 a San Francisco. E’ generalmente considerata una tra le più significative precorritrici della cosiddetta “danza moderna” poichè impose una radicale rottura con la danza accademica: suo il primato di aver abolito le scarpette a punta e gli artificiosi costumi di scena del secolo scorso. La Duncan, salita sulla macchina di un amico e giratasi verso i conoscenti rimasti a piedi, pronunciò la frase “Addio, amici, vado verso la gloria!”. Mai parole furono più vere. La sciarpa svolazzante della ballerina si impigliò nelle ruote della vetture e morì strangolata.
Concludiamo la lista con la conduttrice del un programma televisivo “Suncoast Digest”, Christina Chubbuck. La Chubbuck durante la diretta televisiva prese una pistola, se la puntò alla tempia e si sparò davanti al pubblico sbigottito e ai cameraman scioccati.

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