Alle accuse di Samorì, rivolte a Giovanardi e Berselli di rappresentare ”il vecchio”, sarebbe esplosa la reazione dei due. Smentite da parte di ciascuno
Qualche sera fa, alla cena di natale della divisione emiliana del PdL, Carlo Giovanardi e Gianpiero Samorì sarebbero venuti alle mani. A scatenare la rissa parrebbe essere stato l’atteggiamento di Samorì: l’avvocato modenese a capo del Mir ha deciso di improvvisare un comizio nel bel mezzo dell’evento conviviale. Samorì è infatti candidato alle primarie e ha interrotto la cena presentando il suo programma elettorale a dispetto del divieto imposto da Berselli.
Alle proteste di Giovanardi e Berselli, Samorì avrebbe ribattuto con l’invito ai due di farsi da parte, di non immischiarsi, dato che loro rappresentano “il vecchio” che stanno cercando di eliminare dal partito creato da Berlusconi. Da qui la reazione esagitata degenerata in rissa: spintoni, giacche strattonate e toni accesi. Uno spettacolo imbarazzante, a cui pare che i colleghi siano abituati loro malgrado: “Non è la prima volta litigano ogni volta che si incontrano al coordinamento e questa volta hanno alzato le mani”. Questa la versione di Carlo Giovanardi rilasciata ai giornalisti: “Non c’è stata nessuna rissa, sono solo illazioni. Sì, abbiamo discusso un po’ ma poi alla fine ci siamo chiariti: abbiamo parlato a turno, e poi abbiamo cantato tutti insieme ‘Tu scendi
dalle stelle’, con le candeline accese. C’erano 500 persone sedute in sala, se ci fossimo messi le mani addosso qualcuno se ne sarebbe accorto”.