Province: senza decreto legge è caos nel riordino. Pericolo per scuole e strade

Oltre alla mancanza di risparmi nel settore pubblico si rischia la levitazione dei costi a carico di comuni e regioni

“La mancata conversione del dl sulle Province comporterebbe una situazione di caos istituzionale. Tra le conseguenze, oltre ai mancati risparmi, la lievitazione dei costi a carico di Comuni e Regioni e il blocco della riorganizzazione periferica dello Stato”. Ad affermarlo uno studio del Dipartimento delle Riforme del Ministero della Funzione Pubblica inviato ad alcuni senatori. Il rischio maggiore è quello di una declaratoria di incostituzionalità: “Un rischio di incostituzionalità grava anche sul decreto in esame”. “Il Salva Italia è stato impugnato perché la Costituzione prevede che lo Stato assegni alle province ‘funzioni fondamentali’. Ora, è dubbio che le sole funzioni di indirizzo e coordinamento dei comuni possano costituire ‘funzioni fondamentali’ in senso tecnico. Se la Corte dovesse accogliere i ricorsi, le province avrebbero tutte le funzioni attuali (e non solo quelle di area vasta) e non sarebbero nemmeno ridotte di numero. Naturalmente un rischio di incostituzionalità grava anche sul decreto in esame sotto il profilo della forma e del procedimento usati per il riordino”.
La mancata conversione porterà una questione finanziaria legata al problema dei mutui contratti dalle province con banche e soprattutto Cassa depositi e prestiti: a questi dovranno subentrare regioni o comuni o dovranno essere frazionati; altri problemi riguarderanno il trasferimento del personale, dei finanziamenti, dei beni immobili. A tutto si aggiungerà “un periodo di incertezza per l’esercizio di funzioni fondamentali per i cittadini (come manutenzione di scuole superiori e strade, gestione rifiuti, tutela idrogeologica e ambientale)”.

Potrebbe interessarti

Piacenza Summer Cult: un Festival da non perdere

Dal 13 giugno al 19 luglio 2024, il cuore storico di Piacenza si trasformerà in …