Fra le categorie a cui vengono concessi con maggiore facilità vi sono quadri dirigenziale (14,3% delle richieste) e insegnanti (10,7%)
Solo 5 richieste di mutui e finanziamenti su 100 sono state accolte negli ultimi sei mesi. Insomma, la crisi morde e le banche chiudono i “borselli”. Ma la crisi ha soprattutto uno sfondo sociale che si ripercuote proprio sulle categorie meno “protette” e meno capaci di fornire assicurazioni a banche e finanziatori. Se infatti Quadri dirigenti, insegnanti e medici si vedono accogliere le loro richieste nelle percentuali del 14,3%, 10,7% e 7,7% sul totale delle domande, molto peggio se la passano operai e forze armate.
Le probabilità che mutui e finanziamenti vengano erogati a queste due categorie scendono sotto la media nazionale del 5%: 4,4% per chi garantisce l’ordine pubblico e 3,5% alle “tute blu”. In linea con la media nazionale si presentano invece gli impiegati e i liberi professionisti.
“Non tutti gli italiani, di fronte alla crisi, dispongono degli stessi strumenti per affrontare questa congiuntura economica – dice Lorenzo Bacca, responsabile della business unit mutui per Facile.it – ed è chiaro che alcune categorie professionali possano con più agio gestire la richiesta di mutuo; desta stupore, tuttavia, che la figura dell’insegnante risulti tra le più facilitate a ottenere il finanziamento. Evidentemente, più che gli stipendi bassi, a loro favore giocano i contratti statali che sono, per le banche, anche i più sicuri”.