Multata la luppoleria per inquinamento acustico. Proteste sulla rete

”Alcuni preferiscono il silenzio dello spaccio”. Toni accesi sui social riguardo al caso

Piacenza. Ha fatto scalpore il caso della luppoleria di via Alberoni Parole di Birra, che da molti era ed è considerata un esempio positivo per un rinnovo del centro storico: per loro, infatti, dopo che numerose segnalazioni di residenti hanno spinto l’Arpa ad effettuare misurazioni sul posto, è scattata una multa per inquinamento acustico. Ma non solo: infatti, a seguito di quello che è stato rilevato come un costante superamento del limite consentito, è scattata anche la “revoca dell’autorizzazione di deroga ai limiti di rumore per attività temporanee fino a quando non sarà garantito il costante rispetto dei limiti normativi”, con conseguente interruzione di tutti gli eventi musicali previsti fino a data da definire.
Su Facebook sono stati in tanti a parlare della situazione. Si è espresso a riguardo il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Pallavicini, che si è dichiarato per nulla sorpreso: “ormai il Pd si contraddistingue solo per divieti e austerità.”. Secondo l’assessore Stefano Cugini, invece, il Comune non c’entra nulla, anzi “in qualche modo ne è parte lesa”; e continua affermando che “nel Quartiere Roma c’è chi preferisce uno spazio dormitorio, e cerca in tutti i modi di ostacolare chi tenta di ravvivarlo”. Il sindaco Paolo Dosi, invece, fuori dai social, si dice “in imbarazzo” riguardo alla situazione, accennando alla ricerca di un equilibrio tra le parti in gioco. Ben più scottanti i toni di avventori e di alcuni cittadini sui social network, che, tra una provocazione e l’altra (“meglio il silenzio dello spaccio di droga”), difendono la posizione del locale.

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