Per gli amputati gambe bioniche. In arrivo le Cyberlegs

Il progetto, partito in Europa, è stato testato su undici persone

Giunge al termine il progetto di tre anni finanziato dalla Commissione Europea delle Cyberlegs (CYBERnetic LowEr-Limb CoGnitive Ortho-prosthesis), le prime gambe bioniche progettate per unire le potenzialità di protesi e di robot indossabili, in modo da rendere possibile a soggetti che hanno subito amputazioni di camminare senza fatica. Il progetto, costato 2,5 milioni di euro, è stato coordinato proprio dall’Italia, ed in particolare dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore San’tAnna di Pisa: è stato portato a termine grazie alla collaborazione con il Belgio e la Slovenia, e con la Fondazione Don Gnocchi di Firenze, ma non si smette ancora di lavorare per poterlo rendere più leggero e meno ingombrante.
Sono stati in undici fino ad ora a testare le nuove gambe bioniche, denominate dal coordinatore del progetto Nicola Vitiello come un “insieme di tecnologie che aiutano a tornare a camminare in modo naturale”, che potrebbe essere messo in commercio nel giro di due o tre anni nel caso sia possibile trovare i finanziamenti adeguati.

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