Giulia Piroli censurata? L’Assessore firma un esposto contro Libertà

”Mi hanno censurata per 8 mesi perché non avevo risposto ad una telefonata di Rancati”

Nei giorni scorsi abbiamo letto dell’acceso scontro tra l’assessore Giulia Piroli e Libertà. L’editrice del quotidiano di Piacenza ha accusato l’amministratrice di avere impedito alla giornalista Alessandra Lucchini di fare il suo lavoro. La Piroli si è scusata con la diretta interessata per essere stata un po’ brusca, ma ha motivato il suo sfogo con un esposto all’Ordine dei Giornalisti che riportiamo integralmente. “Gentile Presidente, per il rispetto che nutro nei confronti della libertà di stampa e per il lavoro dei giornalisti, vorrei fare chiarezza su quanto è accaduto a Piacenza in occasione di una conferenza stampa indetta dal mio Assessorato in data 6 maggio 2015”.
“Per prima cosa si precisa che, contrariamente a quanto riportato, non è stata esercitata alcuna limitazione dell’esercizio della attività giornalistica. A nessuno infatti è stato impedito di svolgere il proprio lavoro o di entrare alla conferenza stampa. Questa Amministrazione ritiene la libertà di stampa un valore fondamentale della società sancito dalla Costituzione Chi sta asserendo il contrario sarà chiamato a risponderne nelle sedi opportune, configurandosi il reato di diffamazione a mezzo stampa”.

“Si è trattato di una richiesta di chiarimento che ho posto alla giornalista e telefonicamente alla direttrice di Telelibertà Nicoletta Bracchi, perché ritengo che l’attività del mio Assessorato sia stata sottoposta negli ultimi otto mesi a censura. Al termine della telefonata, con una situazione non definitivamente chiarita, ma con l’intenzione di riprendere il confronto nel merito, la conferenza stampa è regolarmente iniziata alla presenza della giornalista e dell ‘operatore di Telelibertà, che hanno seguito e ripreso l’evento, lasciando dopo alcuni minuti la sala di loro spontanea volontà. Nessuna intimidazione, ovviamente e nessun atteggiamento lesivo della dignità delle persone ma solo una richiesta di poter chiarire una incomprensione da troppo tempo perdurante. In data 9 settembre del 2014 il quotidiano Libertà pubblica un articolo (ALL l) del giornalista Michele Rancati, inerente ad una vicenda che coinvolge l’Assessorato. Una situazione delicata che ha un impatto importante sull’opinione pubblica, le famiglie, i bambini. L’articolo esce senza che all’ Amministrazione e all’ Assessora sia data la possibilità di chiarire la propria posizione. Nella giornata successiva, ad articolo pubblicato, ho valutato di non rispondere alla chiamata telefonica del giornalista”.

“Da quel momento, per otto mesi sulla televisione locale, e da ieri anche sul quotidiano Libertà, che appartengono allo stesso editore, viene regolarmente applicata una censura di tutte le iniziative dell’Assessorato, che si concretizza essenzialmente nella mancata attribuzione della paternità delle iniziative, e che sfocia nella quasi comica manipolazione delle immagine per non rendere visibile la figura dell’Assessore. Atteggiamento che documentiamo con i seguenti allegati (alcuni casi):

ALL. 2 – Servizio video del 16/9/2015 di Telelibertà. Iniziativa dell’ Assessorato “Bando giovani d’impresa”. Si noti come: non sia mai citato il Comune che è l’organizzatore unico, e che l’Assessora Piroli non sia stata intervistata, non sia mai stata ripresa, e come a 13 secondi dall’inizio la ripresa video sia stata realizzata in modo da nascondere maldestramente e intenzionalmente l’Assessora.

ALL. 3 – articolo di Libertà del maggio 2015 Conferenza stampa del Comune presso la Scuola Primaria Don Minzoni di Piacenza, alla presenza di due assessori, Piroli e Gazzola, entrambi seduti al tavolo, intervengono entrambi. Nell’articolo viene citato solo il secondo, Gazzola.

Vi abbiamo esposto queste poche note al solo fine di permettervi di tutelare il diritto ad una corretta ed esaustiva informazione dei piacentini. Non vogliamo certo arrogarci il diritto di assumere scelte di natura editoriale, né tanto meno pretendere trattamenti di favore da parte della stampa piacentina. Quello che ci preme tutelare è la possibilità per i nostri concittadini di essere informati correttamente sulle attività dell’ Amministrazione Comunale, eletta dai cittadini e garantita nella sua funzione dalla Costituzione e dai valori della Democrazia. Noi siamo convinti che anche la censura per futili motivi, come quella che sembra emergere in questa vicenda, sia comunque grave, perché lascia emergere comunque una debolezza del giornalismo. Debolezza che in altri contesti molto più critici, pensiamo in quelli dove esiste la criminalità organizzata, nelle situazioni di corruzione, o di abuso di potere, potrebbe danneggiare il ruolo fondamentale di garanzia della libertà e della democrazia che è proprio del giornalismo”.

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