TITOLO ORIGINALE: Caterina va in città
ANNO: 2003
GENERE: Commedia, Dramma, Foreign
REGISTA: Paolo Virzì
ATTORI: Alice Teghil, Sergio Castellitto
TRAMA:
Caterina lascia la provincia con la famiglia e si trasferisce a Roma. Qui, si inserisce con disinvoltura nella vita cittadina, divisa fra l’amicizia con la figlia di un sottosegretario fascistoide e quella con la figlia di due “alternativi” sinistroidi. Virzì, dopo i tentennamenti e la mezza delusione di “My name is Tanino”, torna con vigore al suo territorio prediletto, quello della commedia a sfondo sociale e politico. In questo caso la posizione è un po’ sfumata, e meno definita che in precedenza: al centro della vicenda, infatti, non è più la lotta di classe o le amarezze della classe operia, ma la vacuità di valori di una gioventù che non sa più a cosa appigliarsi, dato che neppure i genitori offrono certezze condivisibili. Amaro e cinico come solo i maestri della commedia all’italiana sapevano in passato essere, Virzì si candida ad essere il cantore più credibile della crisi di una società che si morde incessantemente la coda, oltre che un ottimo direttore di attori.
DESCRIZIONE:
Un ottimo cast e pregevoli camei (Amendola, Michele Placido, Roberto Benigni, ecc.), diretti da un autore dall’indubbio talento. Il limite di questa pellicola sta nella mancanza di originalità: c’è del male sia destra che a sinistra, crescere è difficile… lo sappiamo. E Virz?, fin dai suoi esordi, non fa altro che ripeterlo.