X Factor. I Jarvis rinunciano per “motovi personali”? La band smentisce

La decima edizione di X Factor sta ottenendo un crescente successo di pubblico e di critica. I cantanti usciti dai Boot Camp e dagli Home Visit sono davvero interessanti e i nuovi giudici, Manuel Agnelli e Alvaro Soler, hanno conquistato gli spettatori. Tuttavia il programma è partito con due polemiche. Qualche settimana fa si era fatto sentire il concorrente Danilo D’Ambrosio, accusando la produzione di averlo ridicolizzato con il montaggio nonostante – in realtà – la sua esibizione fosse stata apprezzata da giudici e pubblico.

Oggi sono i Jarvis, band milanese selezionata per la finale, a conquistare i titoli dei giornali. Dopo avere superato tutte le selezioni hanno infatti rinunciato “per motivi personali”, ha spiegato Alessandro Cattelan in trasmissione. Ma secondo quanto riportato da molti giornali, per partecipare al serale sarebbe stato chiesto alla band di firmare un contratto per 5 album. “Nessun motivo personale, faremo chiarezza sul perché ci è stato impedito di continuare”, hanno scritto i Jarvis in un post su Facebook (subito rimosso).

E’ risaputo che ai partecipanti al talent viene chiesto di firmare con Sony per 5 anni, ma la casa discografica risponde alle accuse. “Tutto questo è paradossale”, ha spiegato Andrea Rosi, al timone di Sony Italia. “Da sempre, a tutela della professionalità dello show e dei ragazzi che vi partecipano, ai 12 concorrenti che approdano ai live, non solo al vincitore, viene chiesto di firmare un contratto con noi. Regole note in tutti i Paesi in cui viene trasmesso X Factor. Se qualcuno non vuole firmare è libero di andarsene e i Jarvis semplicemente non hanno voluto sottoscrivere il contratto”.

Ma la spiegazione offerta dal manager dei Jarvis, Larsen Premoli, è differente. “I ragazzi sono stati contattati perché avrebbero dovuto recarsi in Sony il primo agosto, per firmare un contratto di esclusiva con la major per cinque anni. E la pubblicazione non sarebbe stata automatica: in caso di eliminazione, la casa discografica avrebbe avuto 45 giorni di tempo per esercitare un’opzione di un altro anno e tenerli bloccati. In più, dal momento che il programma ha Yamaha tra gli sponsor tecnici e i Jarvis sono legati con contratti di endorsement ad altri produttori di strumenti, ci chiedevano di rescindere da tutte le partnership esistenti. Noi abbiamo chiesto altro tempo per decidere, ma non ci è stato concesso. A quel punto abbiamo respinto la proposta”. “Noi, ha chiarito Premoli, “non volevamo più saperne di prendere parte al programma. Si è arrivati a un carteggio tra i rispettivi studi legali”.

Potrebbe interessarti

Segni, parole e note: un incontro fra arte e musica a Piacenza

Un’innovativa mostra, definita “non mostra” dal presidente della Banca di Piacenza, Giuseppe Nenna, ha inaugurato …