MARTE. La scoperta di un lago nel sottosuolo del Pianeta Rosso, un grande lago di acqua liquida e salata sotto i ghiacci del Polo Sud, è una delle più importanti degli ultimi anni. Il merito della scoperta va alla tenacia di un team di scienziati tutti italiani. L’entusiasmo traspare anche dalle parole del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston. “Sono decenni che il sistema spaziale italiano è impegnato nelle ricerche su Marte insieme a Esa e Nasa. I risultati di Marsis confermano l’eccellenza dei nostri scienziati e della nostra tecnologia e sono un’ulteriore riprova dell’importanza della missione europea a leadership italiana ExoMars, che nel 2020 arriverà sul pianeta rosso alla ricerca di tracce di vita”.
La presenza di acqua liquida su Marte cambia tutto. “C’è stato un tempo in cui Marte era abitabile, con un clima simile alla Terra, ma nel tempo il pianeta ha perso la sua atmosfera e con essa l’effetto serra che riscaldava, e di conseguenza l’acqua è ghiacciata e poi è scomparsa. Restavano i segni lasciati dalla presenza dell’acqua, ma restava da capire dove fosse finita e capire dove andare a cercarla”, ha spiegato il responsabile scientifico del radar Marsis – Roberto Orosei – dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e primo autore della ricerca
Il lago, buio e salato, è probabilmente profondo qualche metro e si trova nella regione di Marte chiamata Planum Australe, nel Polo Sud del pianeta. “E’ la prima evidenza che c’è acqua liquida su Marte, in un lago subglaciale”, ha aggiunto Enrico Flamini, docente di Planetologia presso l’Università di Chieti-Pescara e responsabile di progetto dell’esperimento Marsis per l’Asi. “E’ una notizia che si aspettava da 30 o 40 anni“.