PIACENZA – “Mentre mi auguro che la lettera della norma introdotta per sbloccare i finanziamenti relativi ad interventi di edilizia scolastica, nonostante la sua criptica formulazione, sia d’effettiva risoluzione e comprenda tutti quelli già definiti sul nostro territorio, appare certo che il comma aggiuntivo approvato al Senato su impulso dei senatori leghisti Pirovano e Romeo, durante la conversione in legge del decreto di proroga dei termini previsti da disposizioni legislative, abbia riflessi nell’immediato negativi per la stipula delle convenzioni necessarie per attuare gli interventi previsti dal cosiddetto Bando periferie”.
Sono forti le preoccupazioni del parlamentare piacentino Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), che in una nota cerca di fare luce sulla vicenda. “La graduatoria del detto bando pubblicata nel maggio 2016 – ricorda Foti – vede, tra quelli finanziati, due interventi che interessano la città di Piacenza: uno riguardante la riqualificazione di piazza Cittadella, l’altro dell’area della stazione: un complesso progettuale del valore di 10.746.000 milioni di euro, dei quali ben 8.046.000 finanziati con fondi statali”.
“Ora, con l’approvazione del predetto emendamento, l’efficacia delle convenzioni già concluse viene posticipata all’anno 2020. In altre parole significa bloccare per due anni l’attività di quegli Enti, compreso il comune di Piacenza, che a breve sarebbero stati nelle condizioni di dare il via ai cantieri”.
“La norma introdotta al Senato dalla maggioranza 5Stelle-Lega – dichiara l’esponente di Fratelli d’Italia – va di certo modificata, quanto meno a favore di quegli Enti locali che siano in grado di appaltare, di qui a breve, i lavori di riqualificazione urbana previsti. Non appena la Commissione Affari Costituzionali inizierà a discutere il decreto-legge in questione – annuncia Foti – sarà mia premura presentare un emendamento volto a modificare il generico rinvio di due anni per la realizzazione dei progetti finanziati dal “bando periferie”, avendo ben chiaro che, se è inutile lasciare in cassa fondi non utilizzati, per contro appare utile che si finanzino quei progetti che a breve diventeranno cantierabili”.