Ai nastri di partenza il Museo delle Cere di Piacenza

L’iniziativa, fortemente voluta da Stefano Frontini, ha richiesto oltre un anno di lavoro

Inaugurerà il 16 settembre, al Parco della Galleana di Piacenza, il "Museo delle Cere di Piacenza", una mostra-evento che vuole rendere omaggio ai personaggi che hanno reso celebre la nostra terra.

"Il Museo delle Cere di Piacenza" segue a ruota un altro grandissimo successo che lo scorso anno ha portato una folla di oltre 26.000 visitatori da tutto il nord Italia al Parco Galleana. Parliamo dei "Dinosauri a Piacenza", un progetto che – come per le cere – ha visto in prima linea l’ideatore Stefano Frontini.

Ma che cosa sarà il Museo delle Cere? "Sarà una cosa unica nel suo genere, una sintesi di cultura e bellezza, di storia, curiosità e divertimento," spiega Frontini. "Partiremo insieme per un viaggio attraverso i secoli, dagli etruschi fino ai romani, attraverseremo i campi di battaglia di Annibale per giungere alla fastosa corte del Ducato; presi per mano da Maria Luigia d’Austria e da Alessandro Farnese giungeremo fino all’era moderna, dove personaggi del calibro di Giuseppe Verdi o Edoardo Amaldi raccoglieranno ancora una volta il plauso dei loro conterranei".

"Abbiamo voluto donare alla città," continua l’ideatore del Museo delle cere, "un’idea innovativa, un patrimonio stabile ed in progressivo aggiornamento, un luogo dove sarà reso omaggio alle eccellenze che nei secoli hanno reso celebre la nostra terra, raccontando il fascino e la grandezza di chi, seppure in ambiti così diversi, ha contribuito in maniera significativa a scrivere la Storia".

"Lo abbiamo immaginato come un unico splendido biglietto da visita di una città tutta da scoprire.
Il percorso non pretende di essere esaustivo, ma si limita a compiere oggi un primo importante passo per stimolare la curiosità e la voglia di approfondimento di un pubblico di tutte le età".

Il “Museo delle Cere di Piacenza” sorge (e continuerà ad essere arricchito con nuovi personaggi) grazie alla supervisione di storici e ricercatori, nonché all’opera di grandi artisti italiani, veri e propri maestri la cui fama è riconosciuta a livello internazionale.

Tra gli autori delle statue troviamo i protagonisti del cinema italiano ed internazionale, veri e propri esperti di effetti speciali. Per esempio lo Studio ArteFare di Milano, ed in particolare Donatella Mondani, Roberto Mestroni, con Lorenzo Tamburini, realizzatori dei volti dei personaggi e curatori degli effetti speciali. O l’atellier di Stefano Nicolao di Venezia, che ha realizzato e reso preziosi i costumi più significativi. O ancora il maestro Mario Audillo, che con la sua decennale esperienza in ogni campo dello spettacolo ha reso vive le statue con le sue parrucche.

L’ingresso al Museo delle Cere di Piacenza costerà 1 euro per i minorenni e 3 euro per gli adulti, e sarà previsto un biglietto speciale per tutta la famiglia al costo di 5 euro. Il biglietto, spiega Frontini, se conservato offrirà una serie di extra che andranno da consumazioni gratuite presso i ristoranti McDonald’s ad altri premi speciali che coinvolgeranno gli sponsor.



Il Museo delle Cere rende omaggio ai personaggi che hanno reso celebre Piacenza.
Giuseppe Verdi il compositore che ha scritto i più noti melodrammi, repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo.
Calpurnia, moglie piacentina di Giulio Cesare, che ebbe una premoni-zione sulla morte del marito alle Idi di Marzo e (come ricordato da Plutarco e Tito Livio) cercò di dissuaderlo dall’incontrare i suoi assassini.
Il cardinale Giulio Alberoni, che da semplice “pretino” di campagna divenne Primo Ministro di Spagna e si trovò a governare le sorti d’Europa.
Il condottiero e politico cartaginese Annibale Barca che osò sfidare la potenza di Roma e combattè la sua battaglia sul fiume Trebbia.
Se le sorti di Piacenza cambiarono rotta, lo si deve ad Alessandro Farnese, colui che s’assise sulla cattedra di Pietro con il nome di Paolo III, diventando uno dei papi più celebri e controversi della storia della Chiesa ed una delle personalità di spicco del Rinascimento italiano.
Come non rendere omaggio al suo omonimo nipote, Alessandro Farnese, celebre condottiero le cui imprese hanno contribuito a tracciare l’assetto geopolitico dell’Europa moderna.
E che dire di Gian Paolo Panini il pittore più celebre di Piacenza, e di Virginia Zucchi, l’étoile piacentina che rivoluzionò il balletto classico? E di Edoardo Amaldi che con Enrico Fermi e i “ragazzi di via Panisperna” compì studi fondamentali sulla fisic nucleare.
Certo sarebbero stati apprezzati alla corte di Maria Luigia d’Austria, sposa di Napoleone Bonaparte, che con il suo carisma conquistò e commosse le donne di Piacenza e Parma.
Ai visitatori non resta che seguire le orme di San Colombano ed incamminarsi sul viale della nostra storia…

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