Logistica a Piacenza. Barbieri: ”creare una governance territoriale”

Il tavolo tra istituzioni e imprese diventa permanente. Piacenza polo sud di Milano e retroporto della Liguria

Una logistica legata anche alle lavorazioni, soprattutto al manifatturiero, che guardi allo "sbocco naturale" dei porti liguri, si candidi a diventare il nodo merci di Milano Sud e che sviluppi progetti per implementare l’intermodalità, innanzitutto connettendo il polo logistico di Le Mose allo scalo merci ferroviario. Questa la direttrice dell’amministrazione provinciale, tracciata oggi dall’assessore Patrizia Barbieri (e rimarcata in un saluto del presidente Massimo Trespidi) alla giornata di studio e approfondimento sul tema logistico voluta dalla Provincia e ospitata dall’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano di via Sant’Eufemia. Al tavolo tutti gli attori nazionali e internazionali che il 17 novembre 2010 hanno sottoscritto a palazzo Garibaldi il progetto Arco Latino (associazione di oltre 70 province italiane, spagnole e francesi, che raccoglie più di 40milioni di cittadini, distribuiti in 8mila entità comunali) per quantificare la capacità dei sistemi logistici disposti lungo gli assi Lisbona Kiev e Genova-Rotterdam di competere con quelli del Nord Europa. Presenti, oltre ai rappresentanti locali, esponenti della Provincia di Novara e delle deputacion di Tarragona e Lleida, con alcuni operatori privati. Nel pubblico, tra gli altri, i 26 studenti del corso di studi Its, dedicati ai futuri tecnici della logistica. L’assessore Barbieri, in introduzione, ha rimarcato la necessità di "azioni sinergiche tra pubblico e privato che portino a una governance della logistica, che il progetto ‘Arco Latino’ ha evidenziato come requisito strategico", e ha avviato la "fase operativa" per concretizzare un percorso di logistica di qualità, rivolta non solo alla movimentazione delle merci, ma anche al manifatturiero, all’indotto e alla sostenibilità ambientale". "Piacenza – ha precisato l’assessore – è una delle sette piattaforme logistiche integrate del Nord Ovest, ma per farla decollare dovremo giocare il ruolo di retroportualità nei confronti della Liguria (che non è in conflitto con il ruolo di Ravenna)". "Vogliamo essere coinvolti anche nel collegamento Tirreno-Brennero-Pontremoli-Parma-Ravenna" ha rimarcato Barbieri. Sul tavolo anche la tradizionale vocazione di Piacenza- città del ferro", che ha fatto dire alla Barbieri della necessità di "rivendicare a pieno titolo la nostra intermodalità". Il traffico merci su rotaia è in forte espansione. "+16 per cento per 2,5 milioni di tonnellate annue movimentate (quelle dell’interporto di Bologna sono 3,5 milioni di tonnellate), contro un trend negativo regionale del 20 per cento". Accenti anche su "sostenibilità" (già alcune aree logistiche inserite nelle Aree produttive ecologicamente attrezzate), "formazione" (citato l’istituto Its), "consorzi di operatori" ("a Piacenza sono già attive alcune realtà importanti come il centro lavaggio cisterne e il centro collaudo, ci sono le condizioni per sinergie importanti) e sicurezza sul posto di lavoro ("un tema oggetto di grande attenzione da parte delle istituzioni e di iniziative avviate e promosse dall’assessore competente Andrea Paparo")

LO STUDIO Autore dello studio piacentino – incardinato sul progetto Arco Latino – su potenzialità e criticità del sistema logistico: il Laboratorio di Economia Locale della Cattolica. Se Davide Strangis, del segretariato di Arco Latino, ha confermato il ruolo strategico del polo piacentino, posto tra il corridoio 5 e quello "Dei due mari", il professor Paolo Rizzi dell’ateneo del Sacro Cuore di San Lazzaro ne ha illustrati tutti i dettagli. Gli insediamenti piacentini – ha spiegato il professor Paolo Rizzi (nel pomeriggio la presentazione dei dati è stata curata dal collega Luca Quintavalla) – si estendono per cinque milioni di metri quadrati di superficie, disegnano una "Y" rovesciata tra Piacenza, Monticelli e Castelsangiovanni, danno occupazione a 2.600 addetti (dato 2008, nel 1991 erano poco meno di 700) e vantano grandi potenzialità per collegamenti stradali, posizionamento geografico, disponibilità d’aree e di manodopera, reti telematiche e vicinanza a porti e aeroporti. Tutti settori in cui Piacenza fa meglio della media di Arco Latino. Anche per i servizi il nostro territorio eccelle, mettendo a segno dati migliori della media internazionale per dogana, rifornimento, parcheggi. Diversa tendenza per gli impatti della logistica sul territorio che, per crescita economica locale, attrazione di risorse, competitività, crescita degli investimenti, sviluppo dell’indotto e occupazione qualificata, risulta in svantaggio rispetto alle aree "cugine".
Gli aspetti giudicati "critici" dallo studio riguardano anche: l’inquinamento, il mancato sviluppo dei trasporti alternativi su gomma, l’occupazione di suolo, la scarsa presenza di attività ad alto valore aggiunto. La "road map" degli interventi di cui necessita il settore evidenzia innanzitutto la necessità del coordinamento tra le imprese e di una governance, lo sviluppo dell’intermodalità, l’integrazione con porti e retroporti, l’incremento del risparmio energetico e della logistica sostenibile e legata alle lavorazioni. A questo riguardo – come sottolineato dall’assessore Barbieri – la Provincia ha già attivato misure, inserendo – tra le altre – Le Mose (Piacenza) e San Nazzaro (Monticelli) tra le nascenti Apea (Aree produttive ecologicamente attrezzate). Sul versante della salvaguardia e della tutela dei diritti dei lavoratori del comparto ad attivarsi è stato l’assessore provinciale Paparo che ha promosso, con la Direzione provinciale del lavoro, un gruppo di lavoro tecnico sulla sicurezza nella logistica, al via dal 18 ottobre scorso. La Regione, per bocca della dirigente Giuliana Chiodini, ha quantificato in 321milioni di tonnellate complessive il traffico annuo di merci. Bologna, con la legge 15 del 2009 ha messo a disposizione 3milioni di euro per 3 anni per: implementare i trasporti su rotaia, efficientare i collegamenti tra i "nodi" e contenere le merci in attraversamento (70milioni di tonnellate annue) che non portano alcun valore aggiunto. "L’obiettivo è recuperare il 25 per cento del traffico ferroviario", ha detto Chiodini che, parlando del flusso merci su scala regionale, ha sottolineato che le importazioni "entrano" da Ravenna, mentre le esportazioni tendono a prendere la via ligure.

OPERATORI PRIVATI ED ESPERIENZE INTERNAZIONALI Il punto di vista degli operatori privati è stato illustrato da Isabelle Bardin della Paco Logistique (Francia), Josè Luis Rodriguez (Bcl – Barcellona). Dall’italiano dottor Giuseppe Casini di Fs logistica, l’importante raccomandazione di "concentrarsi non solo sulle infrastrutture, ma anche e soprattutto sull’ottimizzazione dei carichi e sulla concentrazione delle masse critiche" nel trasporto merci. Il dottor Andrea Pignatti di InEuropa ha illustrato le opportunità di finanziamento europeo. Di prossima uscita: il programma Enpi che, all’asse 3, prevede azioni per "migliorare le condizioni di sicurezza nella mobilità di merci e persone), un bando transnazionale per la capitalizzazione dei progetti (presentazione il 30 novembre a Marsiglia), uno interregionale (Interreg IV C), al via da gennaio.
Interessante scambio di esperienze a conclusione della sessione mattutina di lavori. La deputacion di Tarragona, per bocca dell’assessore Joan Josep Malras ha illustrato le specificità di un territorio, appunto quello spagnolo, che si trova a dover far convergere le esigenze di due centrali nucleari, un’industria petrolchimica, 3 parchi naturali, una forte presenza agricola e il turismo. La strategia: "Rinforzo intermodalità,
Lleida (12mila chilometri quadrati nel cuore della Catalogna) per la sua struttura pianeggiante intende puntare sulle infrastrutture, come precisato dall’assessore Joan Buchaca. La Provincia di Novara, con il dirigente Silvano Brustia, per la sua forte vocazione petrolchimica, ha invece sviluppato, tra le altre cose, una forte specializzazione sui trasporti pericolosi. E’ dal confronto tra queste realtà che nasceranno esperienze concrete e si entrerà in quella "fase operativa" che l’assessore Barbieri intende avviare.
IL TAVOLO LOCALE Nel pomeriggio confronto tutto locale sulle potenzialità di sviluppo del settore, presenti: associazioni di categoria, mondo imprenditoriale, amministratori territoriali. Nel dettaglio, presenti al tavolo, oltre a Barbieri e ai docenti Rizzi e Quintavalla: il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti e degli Industriali, Emilio Bolzoni (con il direttore Cesare Betti), il sindaco di Castelsangiovanni Carlo Capelli, Maurizio Tarasconi (presidente di Piacenza Intermodale), Fabio Bellinaso (Confapi), Federico Scarpa (Consorzio Co.Sil), Alberto Bottazzi (LiberArtigiani), Giancarlo Fiorani di Upa Federimpresa ed Ester Piovesana di Ikea. Il tavolo, per volontà dell’assessore Patrizia Barbieri, d’accordo con i presenti, si aggiornerà presto. L’assessore ha già individuato gli ordini del giorno delle prossime sedute. Alla luce di quanto emerso si è convenuto di concentrarsi sull’intermodalità, con un incontro ad hoc con i dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, a cui farà seguito un vertice con i porti liguri, quindi un focus su indotto, servizi alle imprese e sostenibilità. Su esempio dell’esperienza francese illustrata in mattinata della Paco logistique (associazione aperta a tutti gli enti della Provenza, delle Alpi e della Costa Azzurra) "è mia intenzione – ha spiegato Barbieri – sviluppare una governance territoriale, attraverso sinergie pubblico-privato". Tra le sfide anche quella di avvicinare le aziende – soprattutto quelle leader – alla logistica locale.

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