Piacenza ”Maltrattamenti alla Gls”. Cobas pronto alla denuncia

Spuntano le testimonianze che rivelano la presenza di maltrattamenti e soprusi all’interno dell’azienda

Piacenza – Logistica e caporalato. Il binomio sembra sempre più strettamente legato, anche a Piacenza. Come avvenne durante la protesta della Tnt, anche per quanto riguarda quella in corso alla Gls Logistics di Montale iniziano a spuntare le prime testimonianze di maltrattamenti e soprusi che, secondo la versione dei facchini, avverrebbero all’interno dell’azienda. Oltre a buste paga irregolari, lavoro a chiamata e nessuna rappresentanza sindacale riconosciuta, ad aggravare la condizione di lavoro dei facchini della Gls si aggiungerebbero le violenze private.
Secondo quanto gli stessi operai hanno testimoniato, naturalmente circostanze tutte da confermare, all’interno dei magazzini di Montale sarebbero due le persone, reclutate dalla ditta, per mantenere l’ordine e l’alta produttività. Ma soprattutto per sopire le rivendicazioni dei propri diritti. Gli operai da ieri in stato di agitazione, hanno descritto due soggetti – un marocchino e un siciliano – i quali, bastone alla mano, non si farebbero tanti scrupoli a reprimere anche con la forza chi avesse qualcosa da ridire su ritmi, retribuzioni o tempistiche del lavoro (Nella foto giunta in redazione è ritratto uno di questi presunti “caporali” della Gls con in mano un bastone). Si tratta di un “modus operandi” che, se confermato, non risulterebbe nuovo in un certo mondo della logistica. Soprattutto in quelle aziende che derivano da investimenti stranieri e dove la gestione del personale è fatta da Cooperative che giocano al ribasso (In questo caso ad avere in gestione il personale è la Cooperativa “Forza 4”). Dove purtroppo, abbiamo appurato anche nella nostra città, il sistema venutosi a creare sembra sempre più malato.

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