Andrea Paparo inaugura il suo point sul Corso. ”Sarò il sindaco di tutti”

Il candidato del Pdl: ”Qualcuno non ha capito che non è una gara a chi la spara più grossa”

«Tutto d’un tratto gli amministratori uscenti diventano sfidanti, dicono che vogliono fare un sacco di cose senza preoccuparsi di spiegare perché non le hanno fatte in questi dieci anni». Andrea Paparo inaugura il point elettorale sul Corso, «un luogo aperto a tutti i cittadini», e fa una prima riflessione sulla campagna elettorale: «Qualcuno non ha capito che non è una gara a chi la spara più grossa, mentre, per altri versi, mi fa piacere che si inizino a seguire le nostre idee». Ma la cosa più sorprendente sono di certo «i miracoli della campagna elettorale». Il riferimento di Paparo, in particolare, va alla vicenda dell’ex Acna, che dopo mesi di battaglie legali «sembra risolta a tre settimane dal voto». «Se questo – ha osservato Paparo – è l’unico modo per risolvere i problemi e per inaugurare opere, anche a costo di rischiare di paralizzare certe zone della città come tra via Colombo e via Primogenita, speriamo – ha detto con ironia – che si voti più spesso».
«Se diventerò sindaco, e vi prometto che diventerò sindaco e sarò il sindaco di ciascun cittadino – ha detto Paparo ai numerosi sostenitori accorsi al point – adotteremo il metodo del buon senso: le opere pubbliche non si fanno due volte, sprecando risorse, perché in fase preliminare non si ha l’umiltà di ascoltare e raccogliere proposte». Su questo – e su ogni pratica – «garantiremo la massima trasparenza, pubblicando su internet tutti gli appalti e le autorizzazioni, i tempi previsti, i costi, in modo che 100mila piacentini possano verificare e suggerire prima dell’attuazione degli interventi».
Internet, dunque, e le tecnologie, che Paparo, come ha indicato, vorrà prioritariamente mettere a disposizione di tutti, mettendo in grado chi oggi non sa usarle di poter imparare. Perché, ha ribadito il candidato sostenuto dal Pdl e dalle liste civiche Sveglia e Piacenza Viva, «voglio una città intelligente». E’ questo infatti il significato di smart city, tema «su cui sono stati annunciati convegni, e ben vengano, ma per cui c’è tanto da fare». «Noi – ha garantito Paparo – vogliamo una città in cui il biglietto del bus si possa comprare con un sms, perché è anche così che si incentiva l’utilizzo del trasporto pubblico, in cui si adottino semplici metodo, come l’etichettatura delle bici che abbiamo proposto, per diminuire i furti di biciclette in città e favorire la mobilità dolce, in cui non si costruiscano nuove case di riposo senza aver prima supportato l’assistenza domiciliare, in cui non si prevedano esenzioni sui bus per chi ha più di una certa età, ma per chi ha bisogno di un aiuto».

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