Tra i rivoltosi anche un italiano. Tra gli ostaggi presenti anche parenti dei detenuti
La rivolta dei disperati è iniziata domenica. Più di quattrocento detenuti della prigione di Jacinto Filho di Aracaju, nel nord-est del Paese, hanno infatti preso in ostaggio 120 persone, tra i quali anche tre agenti penitenziari. La maggior parte degli ostaggi sarebbero parenti dei carcerati; una sollevazione sviluppatasi quindi durante l’orario di visita. I ribelli sono successivamente saliti sul tetto, e a nulla è valso l’invio di 130 poliziotti per sedare la rivolta; uno di loro, buttandosi dalla sommità dell’edificio, si è fratturato una gamba dopo un volo di sei metri.
Il gesto estremo sarebbe stato compiuto per protestare contro i maltrattamenti subiti dalle guardie, oltre che per la rivendicazione di una migliore qualità dei pasti serviti in carcere. Tra i rivoltosi vi sarebbe anche un italiano, Davide Migani, arrestato sulla spiaggia di Atalaia lo scorso dicembre in seguito al naufragio di uno yacht contenente oltre 300 chili di cocaina.