Erdene, la bambina che vien dalla Mongolia con un braccio bionico

Grazie alla tecnologia della stampa in 3D per un’equipe italiana è stato possibile creare parte dell’arto

Erdene è un piccola bambina asiatica che aveva sempre avuto un sogno. Avere una vita normale come tutti quelli della sua età. Appena nata difatti, causa errore medico, probabilmente per un laccio emostatico lasciato legato al braccio destro, aveva subito l’amputazione di una parte del braccio. Dal Veneto, grazie all’associazione Sos Bambino Onlus di Vicenza, è stato possibile creare grazie alla tecnologia in 3D un arto completamente funzionante. A occuparsi del progetto è stato l’ingegnere biomedico di Pordenone Marco Avaro che ha così provveduto grazie a una stampante tridimensionale a produrre il pezzo mancante.
Per la bambina che viene dalla lontana Mongolia si prospetterà un periodo lungo e faticoso per imparare a usare il braccio bionico, ma grazie a questo potrà avere una vita assolutamente normale come tutti i bambini come lei.

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