Piacenza. Si sarebbe reso responsabile di episodi di violenza sessuale e sequestro di persona nel 2008, mentre si trovava a Milano, ed avrebbe scontato sette anni di reclusione prima di venire espulso dall’Italia in quanto soggetto pericoloso. È stato sorpreso mentre passeggiava lungo il Facsal a Piacenza il 51enne bosniaco fermato dai carabinieri nel primo pomeriggio di lunedì 19 giugno; l’uomo, dall’aspetto distinto, avrebbe avuto un comportamento sospetto, spingendo i militari a chiedergli i documenti.
Si sarebbe perciò presentato come un reporter freelance di origini bosniache, consegnando i documenti, ai quali mancava però il timbro relativo all’ultimo ingresso in Italia sul passaporto: la cosa ha spinto i militari a svolgere ulteriori accertamenti, resi più approfonditi dal nervosismo del 51enne e dal fatto che avesse presentato versioni discordanti sul suo arrivo in Italia.
In seguito a fotosegnalazione sarebbe emerso che il soggetto era noto in Italia con un altro cognome, cambiato dopo aver sposato in Bosnia una connazionale ed avere assunto quello di lei. Inoltre sarebbe emersa una lunga lista di precedenti, ed in particolare una condanna a sette anni per violenza sessuale e sequestro, mutata in un divieto di rientro in Italia emesso nel 2015 e valido per dieci anni. L’uomo, nel 2008, si sarebbe infatti finto un giornalista per ottenere la fiducia delle sue vittime ed introdursi nella loro abitazione, e quindi costringerle a subire violenza. Per lui è scattato l’arresto con l’accusa di inottemperanza all’espulsione, e rimane a piede libero in attesa di processo, previsto per il 30 giugno.